Google+ Pazzi per il Cinema: settembre 2014
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giovedì 25 settembre 2014

45. Gli stagisti (2013)

Owen Wilson e Vince Vaughn sono un prodotto. Non si discute. Che siano poi un prodotto buono o meno è da valutare, ma sul fatto che i loro film siano basati su vere e proprie "formule" è un dato di fatto. E questo è certamente un bene. Vedete, quando le aspettative che abbiamo su un film combaciano col risultato finale è raro rimanere delusi.
Prendiamo Pieraccioni. È risaputo che gira praticamente sempre lo stesso film. Magari cambia un po' le location e le biografie dei personaggi, ma alla fine il canovaccio è sempre quello. Cavolo, anche i film di Van Damme e Steven Seagal erano tutti uguali tra loro. Alla fin fine se io spettatore decido di guardare un loro film, significa che ne sono conscio ed ESIGO un certo tipo di svolgimento. Qualsiasi cosa diversa risulterebbe anzi una delusione.

Gli stagisti è esattamente il film che ci si aspetta di vedere, senza sorprese di sorta. Già partendo dal trailer o anche solo guardando la locandina potremmo ricostruire l'intera sceneggiatura, finale compreso. Una trama scontata dunque, ma anche leggera e rilassante. Abbiamo una serie di gag alla "Wilson & Vaughn", ritmi tipici da commedia brillante ed uno spicciolo messaggio morale alla fine. Insomma, un film poco impegnativo ma non per questo poco meritevole di essere visto. Plauso inoltre al regista Shawn Levy che lascia spazio ai protagonisti, limitandosi a dirigere con sobrietà e senza errori.
In questi giorni lo stanno facendo su Sky Cinema. Se proprio non sapete come riempire una serata, dategli una possibilità. Altrimenti desistete. COnsiderate comunque che pur andando bene per riempire una serata, difficilmente potrà aspirare a riempire un posto nella nostra videoteca.

Consigliato a:
Chi cerca una commedia leggera, certamente dimenticabile ma che sappia far sorridere.

Sconsigliato a:
Chi non sopporta la tipica comicità di Owen Wilson e Vince Vaughn.

mercoledì 17 settembre 2014

44. Dallas Buyers Club (2013)

Questo film l'ho visto da un po' ma ho voluto aspettare per scriverne la recensione. L'ho voluto guardare di nuovo. Digerirlo per bene.
Vedete, a distruggere un film brutto ci vuole veramente poco. A convincere le persone della bontà di una pellicola, al contrario, ci si mette molto di più. Come fare a trasmettere le sensazioni che un buon film riesce a dare?
Scoprire pellicole così fa sentire come se si fosse innamorati. Avete presente quella sensazione che si prova alla bocca della stomaco, quella specie di crampo a metà tra euforia e paura? Bastano pochi fotogrammi, pochi istanti per essere totalmente catturati dallo schermo. Rapiti. Sarà la fotografia, o forse il montaggio, non so. Sta di fatto che queste sono le sensazioni che trasmette Dallas Buyers Club.

Umh... Non vi vedo tanto convinti... Sapete, potremmo stare qui a decantare le lodi della regia perfetta o della fotografia allo stato dell'arte ma cambierebbe poco. Certe cose vanno viste con i propri occhi per sincerarsene. Una cosa però voglio raccontarvela. Chi mi conosce sa che non sono uno di quelli che pensano che l'Oscar sancisca automaticamente la bravura di un attore o la bontà di un prodotto. Tuttavia in questo caso, Jared Leto e Matthew McConaughey se lo sono meritato. Ma tanto.
Ora, Jared Leto lo conosciamo tutti e non c'è bisogno di perdere tempo a dire quanto sia bravo ed insopportabilmente bello. Focalizziamoci invece su McConaughey. Vedete, ci sono attori che vivono in uno stato di grazia perenne. Prendiamo ad esempio Morgan Freeman o Meryl Streep. Quelli non ne sbagliano mai una, e sono certo ne uscirebbero dignitosamente anche da un film dell'Asylum. Per altri invece non è così. Molti attori rischiano di rimanere imbrigliati in personaggi e stereotipi. Sono anni ormai che Matthew McConaughey tenta di svestire i panni dell'attore da "commedia anni 2000" e sapete una cosa? Finalmente c'è riuscito alla grandissima. La sua interpretazione è a dir poco straordinaria. Performance di questo livello capitano troppo di rado per farsele sfuggire. McConaughey qui, nel suo ruolo della sia vita, è semplicemente perfetto.

Fatevi un favore: non cercate informazioni. Non guardate nemmeno il trailer. Lasciatevi condurre dal film in una delle migliori pellicole degli ultimi anni. Vi garantisco che ne varrà la pena. Fatelo anche solo per vedere come un attore dovrebbe sempre recitare. Un'ultima cosa e poi giuro che chiudo: se qualcuno un giorno dovesse chiedervi di dimostrargli che il Cinema è Arte, sappiate che Dallas Buyers Club potrebbe essere un'importante freccia al vostro arco.

Consigliato a:
Chiunque cerchi una pellicola ineccepibile sotto tutti i punti di vista.

Sconsigliato a:
Chi non ama il cinema impegnato. Se al momento siete in vena di pellicole leggere, lasciate perdere.

martedì 9 settembre 2014

43. Amiche da morire (2013)

Sapete, dalla pagina di amministrazione del sito posso vedere quante visualizzazioni ottengo per pagina. Ovviamente le recensioni dei film più recenti o chiacchierati portano ad una maggiore affluenza di lettori. Mentre articoli su robetta tipo quella che dà il titolo all'articolo passano relativamente più inosservati. Ora, dato che mi aspetto poche visite, quale occasione migliore per un rapido ragionamento fatto così, tra pochi intimi.
Sia chiaro, non ce l'ho nello specifico col film in questione. Mi domando solo se è mai possibile che l'Italia, la patria di Risi, Monicelli e De Sica, si sia ridotta a fare film tanto superficiali. Spiegatemi perché cavolo la qualità dei nostri lavori è in caduta libera ormai da decenni. Le pellicole meritevoli si contano sulle dita di una mano, soprattutto se parliamo delle sceneggiature. Sono rimasti davvero in pochi a sapere come si narra una storia. Quelli tra voi maggiormente appassionati della settima arte conosceranno sicuramente le varie tecniche utilizzate per costruire personaggi efficaci, rendere bene i dialoghi e dare il giusto peso alle varie sequenze. La cosa triste è che in queste pellicole non si fa altro che attuare punto per punto tali "trucchi". Un po' come quando a scuola conoscere i gusti della prof. di italiano permetteva di confezionare temi ad hoc per prendere facilmente la sufficienza. E sapete quale è la cosa triste? Pare che funzioni. Leggo da Wikipedia che Amiche da morire ha vinto un Globo d'oro per la sceneggiatura, dei Ciak d'oro per le attrici protagoniste ed il Premio Flaiano per la Capotondi.

MA STIAMO SCHERZANDO?
Da quando in qua premiamo la mediocrità?

Ora, non sono un critico professionista e probabilmente sarò cieco io a non vedere la bellezza di questa pellicola, però due paroline a chi è del mestiere le voglio dire. Se per un anno non sapete a chi assegnare un premio perché i concorrenti sono tutti poco meritevoli sapete che potreste fare? NON ASSEGNARE IL PREMIO!

Visto però che siete arrivati a leggere fino a qui, due paroline specifiche sul film le dobbiamo pur spendere, no? Ebbene sappiate che c'è veramente poco da dire. Siamo di fronte al tipico film che quando ti domandano "com'è" puoi rispondere solo "carino" e chiuderla lì. Vedete, il punto di forza di queste pellicole è che non hanno difetti evidenti.
La storia è simpatica.
Gli attori sono decenti.
La regia è fluida.
Un compitino, appunto, da portare al produttore e farsi dare la tanto agognata sufficienza.
Sfortunatamente un film né bello né brutto rimane nel limbo della mediocrità, destinato a drenare via dalla memoria già ai primi titoli di coda. Stereotipi come se piovesse e risate a denti stretti completano il quadro su una pellicola vacua e relegata a prodotto stagionale.

Consigliato a:
Chi da grande vuole fare il critico cinematografico. Dovete imparare a riconoscerli 'sti prodotti visto che ve li faranno premiare.

Sconsigliato a:
Chi non guarda molti film. Se già siete tra quelli che ne vedono pochi, fate in modo che siano memorabili. Non importa se memorabili in quanto splendidi oppure memorabili perché orrendi, l'importante è che non siano mediocri come questo qui.

venerdì 5 settembre 2014

42. La leggenda del cacciatore di vampiri (2012)

exAmico: «Ale, ti consiglio La leggenda del cacciatore di vampiri
Io: «Sicuro che meriti? Così a naso mi pare una stronz...»
exAmico: «No no no. È bellissimo. FIDATI!»

FIDATI...

Te lo do io, un consiglio: scappa e nasconditi, exAmico. Scappa. E. Nasconditi. Lascia la città stasera, all'istante, e una volta fuori, resta fuori, o ti faccio fuori: a Los Angeles Milano hai perso i tuoi privilegi.

Ora, si potrebbe pensare che questa "cosa" (e mi rifiuto di definirlo "film") possa essere un prodotto indirizzato ad un pubblico amante dei cosiddetti "film brutti". Invece no. Questo non è un "film brutto" destinato a diventare un cult. Questo è semplicemente qualcosa di inutile e basta. E pensare che hanno stanziato ben 70 milioni per produrlo.
E per cosa, poi?
La recitazione è ignobile.
La fotografia è ignobile.
Gli effetti visivi sono ignobili.
La regia, poi. Mio Dio la regia. Definirla ignobile sarebbe riduttivo. Qualcuno dovrebbe vietate a quell'incapace di Timur Bekmambetov di toccare ancora una macchina da presa. Dico davvero, roba da ingiunzione restrittiva del tipo: vietato stare a meno di 150 metri da una macchina da presa. Bekmambetov è la prova vivente che il regista lo potrebbe fare chiunque, pure io.
Un esempio su tutti? La scena dei cavalli. Mi rifiuto di credere che quella sequenza sia stata realizzata da gente sobria.

Che poi ad essere sinceri l'idea di fondo della pellicola non sarebbe nemmeno tanto male. In pratica il passaggio "A noi vivi" del Discorso di Gettysburg è stato reinterpretato dello sceneggiatore in chiave fanta-horror. Il fatto è che tra il soggetto e la sceneggiatura c'è la stessa, proverbiale, distanza che c'è tra il dire ed il fare. E questo "film" ne è l'esempio.

Bene chiudiamola qui e... Un momento, di chi è quella mano alzata lì in fondo? Come dici? Bekmambetov qualche anno fa ha girato Wanted che è il tuo film preferito? Bene. Potremmo stare qui ore a parlare di Wanted ma sappi che, a parte la scena della vasca, anche quello era un film particolarmente perdibile. Ora, ammesso e non concesso che Bekmambetov in quel caso abbia fatto un buon lavoro, in QUESTO film sembra abbia scelto come aiuto regista Stevie Wonder.

Consigliato a:
Chi cerca qualcosa in grado di ridefinire il concetto di "Brutto". Oppure vuole liberarsi di un'amicizia.

Sconsigliato a:
Chi nutre anche solo un briciolo di amor proprio.

martedì 2 settembre 2014

41. L'uomo con i pugni di ferro (2012)

Segue riassunto della prima mezz'ora del film. Chi volesse evitare spoiler, salti il prossimo paragrafo.

Il fabbro Taddeus Blacksmith viene istruito da Pai Mei nell'antica arte della Divina Scuola di Hokuto. Poi va a vivere a Jungle Village così, tanto per. 
INTANTO... Il Governatore chiede al clan dei Lion di scortare un carico di oro. Ma Gold Lion viene tradito da Silver Lion e Bronze Lion che, durante uno scontro col clan Hyena, lo avvelenano con l'aiuto di Poison Dagger.
INTANTO... I Lion dichiarano guerra al clan dei Wolf con le armi forgiate dal fabbro Blacksmith.
INTANTO... Jack Knife, abile coi coltelli (ma va?), arriva a Jungle Village ed uccide un ciccione di nome Crazy Hyppo.
INTANTO... X-Blade, abile con le lame e figlio di Chef Tony Gold Lion, scopre che il padre è morto e si allea con Iron Lion e Copper Lion.
INTANTO... Silver Lion e Bronze Lion si alleano con Brass Body del clan dei Tiger.

Ora, solo a me è venuto in mente Benigni che canta "Allo Zoo..." sul pullman dei disabili in Johnny Stecchino?
Ma dico io, questa me la chiamate "sceneggiatura"? Ed io che pure ci casco con il "Quentin Tarantino Presenta" in bella mostra sulla locandina. 
Ma poi mi fermo un secondo a riflettere... È "Quentin Tarantino PRESENTA" e mi ricordo che, per quanto lui sia un regista eccezionale, in quanto a gusti cinematografici ha dei seri problemi.

SBAMMM!!! Ecco persi 20 lettori!

Fermi un attimo però! 
Tarantino è, per sua stessa ammissione, un feticista del cinema Trash con la T maiuscola. Soprattutto quello di arti marziali. Lui adora alla follia pellicole dai nomi agghiaccianti come Cinque dita di violenza, La 36ª camera dello Shaolin e Con una mano ti rompo con due piedi ti spezzo. Ebbene, oggi farò outing: ANCHE IO ADORO QUEI FILM LÌ! ò_ó

SBAMMM!!! Ecco persi gli ultimi 5 lettori!

Bene, ora che sono solo con i miei pensieri vediamo di analizzare seriamente questa pellicola. Oddio, "seriamente" è un parolone per un film del genere ma almeno proviamoci, no?
Ammetto che la presenza di Russell Crowe e Lucy Liu potrebbe indurre gli incauti a guardare questa pellicola senza avere idea di cosa li aspetti. Ma per quelli cresciuti a pane e film di kung fu questo sarà un tuffo nel passato che regalerà novanta minuti di puro intrattenimento. Inoltre la regia non è per nulla brutta, anzi! RZA dà ottima prova di sé, con una cura per le scene d'azione che molti altri registi più blasonati dovrebbero solo prendere ad esempio. Di RZA è anche la colonna sonora, piuttosto godibile e ben inserita. Gli attori poi chiudono il cerchio, con belle interpretazioni volutamente sopra le righe e (quasi) mai involontariamente ridicole. Certo, la sceneggiatura come s'è visto è più sottile di un lenzuolo, ma francamente mi sarei stupito del contrario.
Diciamo che se cercate un film d'azione per una serata "Amici&PopCorn", io lo terrei in seria considerazione, ma poi vedete voi, eh! Io stesso conosco persone che se gli proponessi questo film passerei in un istante da Amico a Conoscente, non so se rendo l'idea...

Consigliato a:
Chi come me reprime lacrime di gioia all'idea di un nuovo Con una mano ti rompo con due piedi ti spezzo.

Sconsigliato a:
Chi non è cresciuto a botte di VHS di serie zeta.
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