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venerdì 5 agosto 2016

Recensione Ave, Cesare! (2016)

Arrivano.

Sento le urla giù in strada. Vedo i bagliori delle torce danzare sul vetro della finestra.
Non so come l'abbiano scoperto. Probabilmente sono entrati nel mio pc. Hanno letto questa recensione prima che fosse pubblicata.
Avrei dovuto esercitare maggiore cautela. Ma ormai è tardi. I fan dei Coen sono qui, sotto casa mia. Sono armati di torce e forconi.
Battono alla porta. Arrivano.


A me i film dei fratelli Coen non sono mai piaciuti.
« SACRILEGIO! »
Bene, questa affermazione mi farà perdere anche gli ultimi 25 lettori che mi erano rimasti dopo questa lunga pausa. Però è la verità. Non intendo nascondermi dietro l'ipocrisia di quelli che dicono di amare un film perché "ha avuto voti alti dalla critica". Io credo che se se arrivi ai titoli di coda e riesci ad immaginarti spaparanzato sul divano a vederlo una seconda volta, quello è un film che t'è piaciuto. Coi film dei fratelli Coen, purtroppo, questo è capitato molto di rado. Capiamoci, sono oggettivamente dei registi fenomenali. La loro conoscenza del mezzo cinematografico è al pari dei grandi della Settima Arte. Tuttavia il loro stile non mi ha mai fatto impazzire. Questa è una mia opinione, e le opinioni sono soggettive per definizione.
Se voi però siete spettatori che amano i film tecnicamente ineccepibili, Ave, Cesare! diventerà il vostro film preferito.


I Coen confezionano un gioiello unico, con un citazionismo tale da far impallidire Tarantino. Parliamo di vere e proprie citazioni "colte" del cinema classico statunitense. Dalle messe in quadro agli scambi di battute. Dai cromatismi all'aspect ratio, tutto funge da omaggio. Andiamo dal Noir al Western dei singing cowboy, passando per il genere acquatico di Esther Williams ed il musical alla Gene Kelly. Per non parlare poi del peplum e di chissà quanti altri che mi sono sfuggiti. Geniale.
Purtroppo il rovescio della medaglia di cotanta grazia è la difficoltà. Ora, io non sono un critico. Questo lo sapete. Però mi reputo un discreto conoscitore della Settima Arte. Devo ammettere che questo film l'ho trovato davvero difficile da seguire. La quasi totalità delle battute può essere carpita nella loro interezza solo avendo una reale conoscenza della Hollywood classica. Cosa che pensavo di avere, credetemi.
Quindi, questo film è un capolavoro? Sì.
Questo film è geniale? Diamine, si!
Questo film è di nicchia? Sì, forse troppo.
Lo riguarderò? Solo dopo essermi laureato al Dams.


Consigliato a:
Chi conosce BENE la Golden Age hollywoodiana.

Sconsigliato a:
Chi cerca un film accessibile.

2 commenti:

  1. A me i Coen sono sempre piaciuti tantissimo, l'unico loro film che non sono riuscita ad apprezzare, per questioni immagino di ignoranza musicale, è stato A proposito di Davis. Questo invece mi ha divertita un mondo, dall'inizio alla fine!

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  2. A me è piaciuto tantissimo, è un giochino cinefilo divertentissimo, una piccola chicca quasi perfetta :)

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