Adoro Peter Jackson.
Lo adoro non solo perché è un regista capace ma perché riesce a realizzare pellicole fantasy che piacciano a me! Lo so, è un motivo personale ed egoista però...
Sapete, non sono un grande appassionato di fantasy ma che io sia dannato se Lo Hobbit non è in un film grado di far cambiare idea anche ai più scettici!
Non c'è nulla da dire, la sceneggiatura scorre che è un piacere (ma avevamo dubbi?). Gli attori al solito sono fantastici. La regia... che ve lo dico a fare? Questo è il classico film "fatto bene", che sa mescolare una narrazione efficace a degli effetti visivi davvero ben fatti ed in maniera del tutto naturale e mai forzosa.
Il 3D poi...Vedete, l'effetto 3D qui viene utilizzato in maniera saggia, senza cercare di suscitare lo stupore a tutti i costi, preferendo la profondità di campo agli oggetti che "sbucano" dallo schermo, relegati a pochi saltuari elementi. Questo fa anche sì che non vi ritroverete tredici nani in salotto, il che è un peccato... ma pazienza.
Tutto rose e fiori allora?
No.
Nota dolente della produzione è il finale che finale non è.
Già prima dell'uscita nelle sale si sapeva che questo sarebbe stato il primo capitolo di una nuova trilogia ambientata nella Terra di Mezzo. Perché trasporre un libro più corto de La Compagnia dell'Anello in ben TRE film? Per massimizzare gli incassi, ovvio.
Questa è una cosa positiva?
Assolutamente no.
Questo è un motivo sufficiente per non guardarlo?
No, per nulla. Il film risulta godibilissimo anche così. Esattamente come lo era il secondo Ritorno al Futuro.
Sarebbe da sciocchi perdersi questa gemma per un motivo del genere.
Consigliato a:
Chi anche solo lontanamente apprezza il cinema fantastico.
Sconsigliato a:
Chi è allergico a maghi, elfi, draghi e nani. Soprattutto ai nani.
P.S.
Chi è tuttora convinto che frasi tipo "il libro è meglio del film" siano logiche e sensate è pregato di andare a rileggersi meglio l'articolo su La scomparsa di Patò visto che non ho né tempo, né voglia né spazio per ripetere sempre le stesse cose.
Obiettivo: recensire 100 film entro la fine dell'anno.
Nuovi, vecchi, belli, brutti poco importa. L'importante è che siano riusciti ad attirare la mia curiosità.
martedì 30 aprile 2013
giovedì 25 aprile 2013
35. Ralph Spaccatutto (2012)
Ci sono film che aspetti per tutta la vita e che quando vengono annunciati preghi che non siano delle delusioni totali. Le mie preghiere sono state esaudite, questo film non è una delusione totale.
È una delusione parziale.
Il film parte in quarta, con decine e decine di citazioni e riferimenti più o meno "colti" sul mondo dei videogiochi e vi garantisco che anche per un appassionato risulta difficile coglierle tutte, almeno alla prima visione.
L'appassionato (me) davanti a cotanto citazionismo ludico quasi si commuove e per la prima mezzora di film non pensa altro se non che questo potrebbe diventare il suo film d'animazione preferito e di come lo proporrà a nastro ai propri figli, un giorno.
Inoltre la pellicola si presenta con un'idea di fondo che strizza l'occhio a Toy Story, quindi brodo di giuggiole.
Ma c'è un ma.
Passati i primi trenta minuti capisci come stia evolvendo la storia e ti rendi conto di essere stato uno sciocco a credere che l'intero film sarebbe stato incentrato sui videogiochi che ti hanno fatto crescere. Il citazionismo intelligente che demarcava i minuti iniziali del film quasi scompare e ciò che resta è la solita storia che ti aspetti da un classico Disney. Per carità, ottimamente narrata e diretta sia chiaro. Tuttavia personalmente mi aspettavo qualcosa di diverso.
Consigliato a:
Per quanto il film possa essere indirizzato ad un pubblico di giovanissimi, chi come me è cresciuto a pane e videogiochi non può farselo sfuggire, almeno come sfida personale nell'individuare le centinaia di citazioni presenti (titoli di coda compresi).
Sconsigliato a:
Chi non ama i videogiochi o non ama i film d'animazione più infantili. Se proprio cercate un prodotto che possa intrattenere anche dai più grandicelli, dirigetevi verso un WALL•E oppure uno Shrek 2.
È una delusione parziale.
Il film parte in quarta, con decine e decine di citazioni e riferimenti più o meno "colti" sul mondo dei videogiochi e vi garantisco che anche per un appassionato risulta difficile coglierle tutte, almeno alla prima visione.
L'appassionato (me) davanti a cotanto citazionismo ludico quasi si commuove e per la prima mezzora di film non pensa altro se non che questo potrebbe diventare il suo film d'animazione preferito e di come lo proporrà a nastro ai propri figli, un giorno.
Inoltre la pellicola si presenta con un'idea di fondo che strizza l'occhio a Toy Story, quindi brodo di giuggiole.
Ma c'è un ma.
Passati i primi trenta minuti capisci come stia evolvendo la storia e ti rendi conto di essere stato uno sciocco a credere che l'intero film sarebbe stato incentrato sui videogiochi che ti hanno fatto crescere. Il citazionismo intelligente che demarcava i minuti iniziali del film quasi scompare e ciò che resta è la solita storia che ti aspetti da un classico Disney. Per carità, ottimamente narrata e diretta sia chiaro. Tuttavia personalmente mi aspettavo qualcosa di diverso.
Consigliato a:
Per quanto il film possa essere indirizzato ad un pubblico di giovanissimi, chi come me è cresciuto a pane e videogiochi non può farselo sfuggire, almeno come sfida personale nell'individuare le centinaia di citazioni presenti (titoli di coda compresi).
Sconsigliato a:
Chi non ama i videogiochi o non ama i film d'animazione più infantili. Se proprio cercate un prodotto che possa intrattenere anche dai più grandicelli, dirigetevi verso un WALL•E oppure uno Shrek 2.
venerdì 19 aprile 2013
34. Oblivion (2013)
« Io ne ho visti film che voi internauti non potreste immaginarvi,
pellicole di fantascienza con gatti di nome Orione,
e ho visto i bui film di serie B consigliati dagli amici vicino alle porte della fumetteria.
Ma tutte quelle trame è meglio perderle nel tempo
per evitare lacrime per la pioggia di spoiler.
È tempo di andare al cinema. »
Rinfoderate le uova marce, so benissimo di non essere Rostand.
Il fatto è che sono andato al cinema a vedere l'ultimo film di Tom Cruise e sapete una cosa? Mi è piaciuto parecchio.
Ricordate in Chiedimi se sono felice la teoria del piano inclinato di Aldo? Ecco, parafrasandola posso affermare che l'evoluzione della trama in Oblivion segue lo stesso principio: il film parte in maniera molto lenta e posata ma ogni minuto che passa il coinvolgimento aumenta. Lentamente, sia chiaro, ma aumenta. Diciamo che tutto il primo tempo è di costruzione dei personaggi ed il film in questo si prende tutto il tempo necessario, senza correre.
Questo è un difetto? Il film è noioso?
Assolutamente no, se tutti i film lenti evolvessero come questo, allora ben vengano i film che partono col diesel!
Dal punto di vista prettamente visivo nulla da dire, il regista è abile sia nel non rendere noiose le sequenze narrative sia nel gestire in maniera mai confusionaria quelle più d'azione. Gli effetti visivi poi sono semplicemente sensazionali, non sono per nulla invasivi ed appaiono in qualche maniera "veri" e perfettamente integrati nella scena. Ottima cosa questa perché significa che si è fatto un uso intelligente della computer grafica, cosa ahimè sempre più rara. Sapete, io sono dell'idea che se si deve utilizzare un effetto visivo allora non solo deve essere realizzato bene ma deve anche e soprattutto avere un senso all'interno della trama, un senso che vada al di là del mero suscitare stupore nello spettatore.
Alcuni consigli spassionati:
1. Non guardatevi il trailer, se gli prestate troppa attenzione vi bruciate ben più di un paio di sequenze.
2. Spegnete il cervello durante la visione, altrimenti potreste intuire il finale della pellicola già dopo solo una decina di minuti. Questo vale soprattutto se siete appassionati di film di fantascienza e ne avete visti parecchi.
Consigliato a:
Chi vive di pane e fantascienza o anche solo apprezza il genere, questo film intrattiene sia il neofita che l'appassionato con uno sviluppo narrativo ben fatto ed un paio di citazioni non banali.
Sconsigliato a:
Chi non ama i film di fantascienza. C'è poco da dire, i canoni del genere sono quelli e se non vi piacciono è inutile perderci tempo Però io fossi in voi una chance a Oblivion gliela darei lo stesso... ;)
pellicole di fantascienza con gatti di nome Orione,
e ho visto i bui film di serie B consigliati dagli amici vicino alle porte della fumetteria.
Ma tutte quelle trame è meglio perderle nel tempo
per evitare lacrime per la pioggia di spoiler.
È tempo di andare al cinema. »
Rinfoderate le uova marce, so benissimo di non essere Rostand.
Il fatto è che sono andato al cinema a vedere l'ultimo film di Tom Cruise e sapete una cosa? Mi è piaciuto parecchio.
Ricordate in Chiedimi se sono felice la teoria del piano inclinato di Aldo? Ecco, parafrasandola posso affermare che l'evoluzione della trama in Oblivion segue lo stesso principio: il film parte in maniera molto lenta e posata ma ogni minuto che passa il coinvolgimento aumenta. Lentamente, sia chiaro, ma aumenta. Diciamo che tutto il primo tempo è di costruzione dei personaggi ed il film in questo si prende tutto il tempo necessario, senza correre.
Questo è un difetto? Il film è noioso?
Assolutamente no, se tutti i film lenti evolvessero come questo, allora ben vengano i film che partono col diesel!
Dal punto di vista prettamente visivo nulla da dire, il regista è abile sia nel non rendere noiose le sequenze narrative sia nel gestire in maniera mai confusionaria quelle più d'azione. Gli effetti visivi poi sono semplicemente sensazionali, non sono per nulla invasivi ed appaiono in qualche maniera "veri" e perfettamente integrati nella scena. Ottima cosa questa perché significa che si è fatto un uso intelligente della computer grafica, cosa ahimè sempre più rara. Sapete, io sono dell'idea che se si deve utilizzare un effetto visivo allora non solo deve essere realizzato bene ma deve anche e soprattutto avere un senso all'interno della trama, un senso che vada al di là del mero suscitare stupore nello spettatore.
Alcuni consigli spassionati:
1. Non guardatevi il trailer, se gli prestate troppa attenzione vi bruciate ben più di un paio di sequenze.
2. Spegnete il cervello durante la visione, altrimenti potreste intuire il finale della pellicola già dopo solo una decina di minuti. Questo vale soprattutto se siete appassionati di film di fantascienza e ne avete visti parecchi.
Consigliato a:
Chi vive di pane e fantascienza o anche solo apprezza il genere, questo film intrattiene sia il neofita che l'appassionato con uno sviluppo narrativo ben fatto ed un paio di citazioni non banali.
Sconsigliato a:
Chi non ama i film di fantascienza. C'è poco da dire, i canoni del genere sono quelli e se non vi piacciono è inutile perderci tempo Però io fossi in voi una chance a Oblivion gliela darei lo stesso... ;)
martedì 16 aprile 2013
33. Quella casa nel bosco (2012)
Questo film l'ho già visto due volte nel weekend e probabilmente lo riguarderò anche più avanti.
No, non è uno scherzo e no, non ho perso le mie capacità cognitive...
penso...
credo...
o almeno spero.
No davvero, i Maya dovevano avere ragione, il mondo deve stare per finire perché il Cinema è riuscito a sfornare un teen horror bello.
Oddio, l'ho detto! ò_ò
Ho detto che questo è un bel film! Ma non lo posso negare, questa pellicola è fatta dannatamente bene. Addirittura gli attori sono bravi, con pure due o tre nomi di massimo rispetto. Qui viene messo il punto sul genere, da adesso in poi o si va avanti oppure non ha più senso girare altre pellicole simili. Non potrà più essere girato un teen horror che non faccia i conti con questo film.
L'unica pesante pecca di questa produzione è che per apprezzarla dovreste avere una certa "cultura" su di un genere cinematografico che non è certo noto per la qualità dei suoi prodotti. Diciamo però che se in passato durante le afose serate estive vi siete fatti una cultura con Notte Horror allora questo film lo amerete alla follia.
Ma vi rendete conto? Sto utilizzando termini quali "apprezzare" e "amare" su una pellicola di questo genere!
Sapete, penso che i generi cinematografici siano come i pugili: vanno a categorie. E penso anche che come non abbia senso far combattere tra loro un peso massimo ed un peso welter, allo stesso modo sia stupido fare confronti tra generi diversi. Tuttavia confrontare i vari campioni all'interno della stessa categoria è cosa alquanto sensata e di sicuro intrattenimento. Quindi se la fantascienza vede il proprio campione in 2001: Odissea nello spazio, il peplum in Ben Hur ed il western in C'era una volta il west, posso personalmente stabilire che il genere teen horror ha in Quella casa nel bosco il suo campione indiscusso.
Consigliato a:
Chi nella sua vita ha visto abbastanza film horror da conoscerne ed apprezzarne i principali cliché e non si impressiona per un po' di sano splatter.
Sconsigliato a:
Chi non rientra nella categoria sopraindicata. Evitate di guardarlo perché non è un film indirizzato a voi e molto probabilmente non lo capireste.
No, non è uno scherzo e no, non ho perso le mie capacità cognitive...
penso...
credo...
o almeno spero.
No davvero, i Maya dovevano avere ragione, il mondo deve stare per finire perché il Cinema è riuscito a sfornare un teen horror bello.
Oddio, l'ho detto! ò_ò
Ho detto che questo è un bel film! Ma non lo posso negare, questa pellicola è fatta dannatamente bene. Addirittura gli attori sono bravi, con pure due o tre nomi di massimo rispetto. Qui viene messo il punto sul genere, da adesso in poi o si va avanti oppure non ha più senso girare altre pellicole simili. Non potrà più essere girato un teen horror che non faccia i conti con questo film.
L'unica pesante pecca di questa produzione è che per apprezzarla dovreste avere una certa "cultura" su di un genere cinematografico che non è certo noto per la qualità dei suoi prodotti. Diciamo però che se in passato durante le afose serate estive vi siete fatti una cultura con Notte Horror allora questo film lo amerete alla follia.
Ma vi rendete conto? Sto utilizzando termini quali "apprezzare" e "amare" su una pellicola di questo genere!
Sapete, penso che i generi cinematografici siano come i pugili: vanno a categorie. E penso anche che come non abbia senso far combattere tra loro un peso massimo ed un peso welter, allo stesso modo sia stupido fare confronti tra generi diversi. Tuttavia confrontare i vari campioni all'interno della stessa categoria è cosa alquanto sensata e di sicuro intrattenimento. Quindi se la fantascienza vede il proprio campione in 2001: Odissea nello spazio, il peplum in Ben Hur ed il western in C'era una volta il west, posso personalmente stabilire che il genere teen horror ha in Quella casa nel bosco il suo campione indiscusso.
Consigliato a:
Chi nella sua vita ha visto abbastanza film horror da conoscerne ed apprezzarne i principali cliché e non si impressiona per un po' di sano splatter.
Sconsigliato a:
Chi non rientra nella categoria sopraindicata. Evitate di guardarlo perché non è un film indirizzato a voi e molto probabilmente non lo capireste.
giovedì 11 aprile 2013
Julie & Julia (2009)
Sono qui sul divano a fissare i DVD sopra la televisione che mi hanno prestato alcuni amici... Sapete, nella vita una delle cose che penso di avere meglio imparato è di non giudicare senza prima conoscere, quindi non posso dire che quelli siano film orrendi. Tuttavia penso anche che in questi anni abbia sviluppato un certo fiuto per i film e francamente ultimamente non sono in vena di guardare film che paiono untori di orchite.
Poi vedo che su Sky fanno Julie & Julia.
Lo ammetto. Questo film l'ho già visto tempo fa e mi era piaciuto, inoltre dato che ne sto scrivendo potrei benissimo spacciarlo come film nuovo per fare numero ma non sarebbe corretto. Quindi niente numero! ò_ò
Dato che questa pellicola parla di ricette, colgo l'occasione per discutere di alcune idee sulla "ricetta" che secondo me distingue un buon film da uno dimenticabile.
Partiamo da questo: con Julie & Julia parliamo di un buon film. Non sarà il capolavoro che stravolgerà la Storia del Cinema ma si adatta al nostro scopo. Gli ingredienti ci sono tutti, primo fra tutti un cast di attori che sanno recitare. Sapete, penso sia facile capire quando un attore è bravo, basta che quando lo guardi sullo schermo non vedi più lui ma il suo personaggio.
La regia. Qui ottima. Ma spiegare perché io reputi ottima una regia è un po' più difficile.
Facciamo un esempio. Il Cinema è finzione e tutto si gioca sulla sospensione dell'incredulità che il film riesce a generare nello spettatore. Una buona regia si distingue da una pessima semplicemente perché riesce a passare inosservata. Punto. È un po' quello che accade anche per la colonna sonora. Fateci caso, ci sono tantissime scene nelle quali non ci accorgiamo che in sottofondo c'è della musica proprio perché è stata correttamente amalgamata nelle riprese.
Vi confesso che un po' invidio la protagonista di questa pellicola perché decide di aprire un blog di cucina ed in breve tempo diventa popolare. Quanto vorrei che anche questi miei articoli venissero letti da tante persone... però devo rassegnarmi, è ovvio che un blog di cucina susciti più interesse rispetto ad uno di cinema. Pensateci bene, tutti quanti traggono nutrimento dal cibo ma noi che ci nutriamo di Cinema non siamo poi molti.
Consigliato a:
Chi cerca un film fresco e frizzante ma che allo stesso tempo non sia banale.
Sconsigliato a:
Nessuno. Questo è un film che riesce a trasmettere qualcosa allo spettatore pur rimanendo un prodotto accessibile a tutti.
Poi vedo che su Sky fanno Julie & Julia.
Lo ammetto. Questo film l'ho già visto tempo fa e mi era piaciuto, inoltre dato che ne sto scrivendo potrei benissimo spacciarlo come film nuovo per fare numero ma non sarebbe corretto. Quindi niente numero! ò_ò
Dato che questa pellicola parla di ricette, colgo l'occasione per discutere di alcune idee sulla "ricetta" che secondo me distingue un buon film da uno dimenticabile.
Partiamo da questo: con Julie & Julia parliamo di un buon film. Non sarà il capolavoro che stravolgerà la Storia del Cinema ma si adatta al nostro scopo. Gli ingredienti ci sono tutti, primo fra tutti un cast di attori che sanno recitare. Sapete, penso sia facile capire quando un attore è bravo, basta che quando lo guardi sullo schermo non vedi più lui ma il suo personaggio.
La regia. Qui ottima. Ma spiegare perché io reputi ottima una regia è un po' più difficile.
Facciamo un esempio. Il Cinema è finzione e tutto si gioca sulla sospensione dell'incredulità che il film riesce a generare nello spettatore. Una buona regia si distingue da una pessima semplicemente perché riesce a passare inosservata. Punto. È un po' quello che accade anche per la colonna sonora. Fateci caso, ci sono tantissime scene nelle quali non ci accorgiamo che in sottofondo c'è della musica proprio perché è stata correttamente amalgamata nelle riprese.
Vi confesso che un po' invidio la protagonista di questa pellicola perché decide di aprire un blog di cucina ed in breve tempo diventa popolare. Quanto vorrei che anche questi miei articoli venissero letti da tante persone... però devo rassegnarmi, è ovvio che un blog di cucina susciti più interesse rispetto ad uno di cinema. Pensateci bene, tutti quanti traggono nutrimento dal cibo ma noi che ci nutriamo di Cinema non siamo poi molti.
Consigliato a:
Chi cerca un film fresco e frizzante ma che allo stesso tempo non sia banale.
Sconsigliato a:
Nessuno. Questo è un film che riesce a trasmettere qualcosa allo spettatore pur rimanendo un prodotto accessibile a tutti.
lunedì 8 aprile 2013
32. Silk (2006)
Questo film è inutile, non perdete tempo a guardarlo. Piuttosto impiegate il vostro tempo per cose più divertenti tipo lavare i piatti, portare fuori l'immondizia o pulire i cessi di casa.
Badate bene, non dico che sia il film più brutto mai prodotto, altrimenti sarebbe unico e quindi dovrebbe essere visto. Non posso dire neanche che sia un bel film, anzi! E non essere pessimo non è una scusante.
Quindi che dire?
Non è abbastanza bello da meritare la visione ma neanche abbastanza brutto per farlo diventare un piccolo trash di nicchia.
Insomma, un film inutile.
Pensate che la visione di questa pellicola mi ha talmente urtato che nell'ultima settimana ho violato il mio proposito di guardare solo film inediti e mi sono rifugiato in pellicole di buona qualità che avevo già visto.
Non ho voglia di fare un'analisi critica di questa pellicola, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Cosa dovrei dire? Vi parlo di quanto la regia sia infelicemente banale? Di quanto il montaggio sia confusionario? Oppure degli effetti visivi da barzelletta?
Vabbè va, parliamo un po' degli effetti visivi.
Come è possibile che la gente che fa film non lo capisca che si devono mettere in un film solo gli elementi che si è in grado di gestire? Qui parliamo di un horror e converrete con me che in questo genere tensione ed impatto visivo sono tutto. Se si sceglie di adoperare degli effetti visivi allora che vengano realizzati bene, altrimenti si rischia di cadere nel ridicolo, con buona pace della costruzione della suspense
Che poi me la spiegate una cosa? Perché negli horror asiatici la gente muore sempre in maniera orribile?
Non mi riferisco all'uccisione in sé perché in questo, salvo rari casi, gli asiatici sono campioni di banalità. Parlo proprio delle condizioni del cadavere. È da quando ho visto The Ring che noto come i cadaveri assumano delle espressioni talmente grottesche da suscitare involontariamente ilarità. Penso che non ci sia niente di più squallido di un film che tenta di prendersi sul serio fallendo miseramente.
Proseguire oltre sarebbe vilipendio di cadavere, quindi la chiudo qui.
Consigliato a:
Sconsigliato a:
Tutti. Questo film fallisce nell'essere sia un bel film horror sia un bel film trash. Da dimenticare.
Badate bene, non dico che sia il film più brutto mai prodotto, altrimenti sarebbe unico e quindi dovrebbe essere visto. Non posso dire neanche che sia un bel film, anzi! E non essere pessimo non è una scusante.
Quindi che dire?
Non è abbastanza bello da meritare la visione ma neanche abbastanza brutto per farlo diventare un piccolo trash di nicchia.
Insomma, un film inutile.
Pensate che la visione di questa pellicola mi ha talmente urtato che nell'ultima settimana ho violato il mio proposito di guardare solo film inediti e mi sono rifugiato in pellicole di buona qualità che avevo già visto.
Non ho voglia di fare un'analisi critica di questa pellicola, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Cosa dovrei dire? Vi parlo di quanto la regia sia infelicemente banale? Di quanto il montaggio sia confusionario? Oppure degli effetti visivi da barzelletta?
Vabbè va, parliamo un po' degli effetti visivi.
Come è possibile che la gente che fa film non lo capisca che si devono mettere in un film solo gli elementi che si è in grado di gestire? Qui parliamo di un horror e converrete con me che in questo genere tensione ed impatto visivo sono tutto. Se si sceglie di adoperare degli effetti visivi allora che vengano realizzati bene, altrimenti si rischia di cadere nel ridicolo, con buona pace della costruzione della suspense
Che poi me la spiegate una cosa? Perché negli horror asiatici la gente muore sempre in maniera orribile?
Non mi riferisco all'uccisione in sé perché in questo, salvo rari casi, gli asiatici sono campioni di banalità. Parlo proprio delle condizioni del cadavere. È da quando ho visto The Ring che noto come i cadaveri assumano delle espressioni talmente grottesche da suscitare involontariamente ilarità. Penso che non ci sia niente di più squallido di un film che tenta di prendersi sul serio fallendo miseramente.
Proseguire oltre sarebbe vilipendio di cadavere, quindi la chiudo qui.
Consigliato a:
Nessuno. A meno che non vogliate inimicarvi qualcuno, in tal caso basterà consigliateglielo.
Tutti. Questo film fallisce nell'essere sia un bel film horror sia un bel film trash. Da dimenticare.
mercoledì 3 aprile 2013
31. Happiness - Felicità (1998)
A me piace pensare che chi fa film il Cinema lo ami per davvero e che in qualche modo voglia trasmettere dei valori. Oppure semplicemente desideri realizzare un prodotto di intrattenimento che risulti piacevole.
Vedendo questa pellicola capisci invece che certi cineasti vogliono solo veder bruciare il mondo.
Voglio essere chiaro fin dal principio, questo film è Merde d'Artiste: per i Grandi Critici sarà pure un'opera colta dai reconditi significati ma per chi come noi vive sulla Terra è solo un osceno composto organico comunemente detto m... vabbè dai, ci siamo capiti.
Ehilà? Critici? Mi sentite laggiù in fondo? Volevo dirvi che non basta che un film tratti temi scottanti per avere un film d'autore. Come dite? No mi spiace, non basta nemmeno che sia noioso come un sasso.
Quello che serve in prima istanza è avere un bravo regista. Poi magari una sceneggiatura scritta bene ed infine degli attori decenti.
Qui a parte gli attori il resto è vuoto siderale.
Partiamo dalla sceneggiatura.
I dialoghi spaziano dal mediocre all'insulso passando per l'irritante, roba che un ragazzo di seconda superiore con la media del cinque può fare meglio. Considerando poi che l'intero film è basato unicamente sui dialoghi...
Caro il mio sceneggiatore, se vuoi trattare di temi scottanti sii almeno un discreto prosatore, se non sai scrivere bene ma ami il cinema non buttarti sulle sceneggiature, apriti un blog! Lo fanno in tanti, sai?
La regia... oddio la regia...Come detto, l'intera pellicola è formata da dialoghi a due. Per girare un dialogo a due bisogna saper dirigere bene, inquadrando alternativamente i due interlocutori in modo da variare la messa in quadro e non far cadere l'attenzione dello spettatore. Qui il regista inquadra prima un personaggio, poi l'altro. Poi torna sul primo, poi li inquadra entrambi e poi si addormenta dietro la macchina da presa e ci regala quattro, cinque interminabili minuti di camera fissa. Ma non vi preoccupate, l'immagine dei due interlocutori di turno non vi rimarrà impressa sulla retina perché tanto vi addormenterete prima.
Penso che le raccolte punti tipo quelle della Mulino Bianco non debbano essere relegate alle merendine ma dovrebbero essere fatte anche per i medicinali. Che so, con 30 punti di Tavor dimostro di essere cliente affezionato e mi porti a casa una copia di Happiness.
Consigliato a:
Sconsigliato a:
Tutti, a meno che non cerchiate un film fintamente colto da sfoggiare per darvi pateticamente un tono.
Vedendo questa pellicola capisci invece che certi cineasti vogliono solo veder bruciare il mondo.
Voglio essere chiaro fin dal principio, questo film è Merde d'Artiste: per i Grandi Critici sarà pure un'opera colta dai reconditi significati ma per chi come noi vive sulla Terra è solo un osceno composto organico comunemente detto m... vabbè dai, ci siamo capiti.
Ehilà? Critici? Mi sentite laggiù in fondo? Volevo dirvi che non basta che un film tratti temi scottanti per avere un film d'autore. Come dite? No mi spiace, non basta nemmeno che sia noioso come un sasso.
Quello che serve in prima istanza è avere un bravo regista. Poi magari una sceneggiatura scritta bene ed infine degli attori decenti.
Qui a parte gli attori il resto è vuoto siderale.
Partiamo dalla sceneggiatura.
I dialoghi spaziano dal mediocre all'insulso passando per l'irritante, roba che un ragazzo di seconda superiore con la media del cinque può fare meglio. Considerando poi che l'intero film è basato unicamente sui dialoghi...
Caro il mio sceneggiatore, se vuoi trattare di temi scottanti sii almeno un discreto prosatore, se non sai scrivere bene ma ami il cinema non buttarti sulle sceneggiature, apriti un blog! Lo fanno in tanti, sai?
La regia... oddio la regia...Come detto, l'intera pellicola è formata da dialoghi a due. Per girare un dialogo a due bisogna saper dirigere bene, inquadrando alternativamente i due interlocutori in modo da variare la messa in quadro e non far cadere l'attenzione dello spettatore. Qui il regista inquadra prima un personaggio, poi l'altro. Poi torna sul primo, poi li inquadra entrambi e poi si addormenta dietro la macchina da presa e ci regala quattro, cinque interminabili minuti di camera fissa. Ma non vi preoccupate, l'immagine dei due interlocutori di turno non vi rimarrà impressa sulla retina perché tanto vi addormenterete prima.
Penso che le raccolte punti tipo quelle della Mulino Bianco non debbano essere relegate alle merendine ma dovrebbero essere fatte anche per i medicinali. Che so, con 30 punti di Tavor dimostro di essere cliente affezionato e mi porti a casa una copia di Happiness.
Consigliato a:
Chi ha sempre sognato di alzarsi dal divano alla fine di un film esclamando "Grazie a Dio è finito!". Altro che Felicità, dovevano chiamarlo Agonia.
Tutti, a meno che non cerchiate un film fintamente colto da sfoggiare per darvi pateticamente un tono.
lunedì 1 aprile 2013
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