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venerdì 23 luglio 2021

Film da copertina - 🎬 CIAK 2000 (Parte 2)


Doveva succedere prima o poi che perdessi metà del girato... Maaa, qualcosa l'ho comunque salvata! Ecco che allora oggi concludiamo il 2000 parlando di
Mission Impossible 2, X-Men e quel CAPOLAVORO de Il Gladiatore!

LINK: https://youtu.be/pidqTMO1luw



giovedì 17 settembre 2020

Recensione Mulan (2020)

Finalmente un live action Disney come si deve! Dopo Il Re Leone, e La bella e la Bestia (perché, Emma? PERCHÉ?  ಥ_ಥ) abbiamo qualcosa di buono di cui parlare.

Non dobbiamo nemmeno preoccuparci di sirene abissine (perché vivono negli abissi, non perché la nuova Ariel sarà nera. Che avevate capito? Razzisti!)

Questa volta volta la Disney ci regala un remake abbastanza fedele all'originale, godibile e soprattutto svecchiato dal punto di vista narrativo. Certo, c'è anche chi nel 2020 ancora non ha smesso di politicizzare la qualunque e chiede di boicottare Mulan, ma di questo parleremo dopo.

giovedì 14 aprile 2016

12. Il ponte delle spie (2015)

Mah! Io proprio non capisco cosa stia succedendo a Spielberg. Intendiamoci, dal punto di vista tecnico questo film è ineccepibile. Tuttavia alla storia manca quel "qualcosa" che le permetta di bucare lo schermo. Sì, certo, bravi gli attori e belle le scenografie. Ma la sceneggiatura fa parte dell'immenso mare dei manoscritti del "vorrei ma non posso". In parte dramma. In parte legal thriller. In parte storico. In parte spionistico. Diciamocelo, una sceneggiatura che insomma è un po' tutto, e non è niente. [cit.]

venerdì 16 gennaio 2015

4. Le cinque giornate (1973)

... di Milano. Quindi se siete di Milano, VA visto.
Se non siete di Milano ma siete italiani, VA visto. 
Se non siete italiani, VA visto lo stesso (credevate di scamparla?). 
A prescindere dal luogo geografico nel quale siamo nati, un po' di cultura fa sempre bene.
Comunque dite la verità: questo film non ve l'aspettavate nello speciale su Dario Argento, vero?
Noto infatti che Le cinque giornate viene spessissimo saltato quando si parla del nostro Darione nazionale. Saltato a torto, aggiungo io. È vero, non sarà blasonato quanto i Capolavori di Luigi Magni, ma non crediate che ci si distacchi poi così tanto. Vedete, per quanto sia a tratti estremamente leggero nella narrazione, non dimentichiamo che è con la falsa superficialità che si riesce ad esprimere le critiche più profonde.
Quindi non solo parleremo di questa ottima pellicola nel nostro speciale, ma le dedicheremo anche un articolo tutto suo. Bisogna darle la visibilità che merita.

Ora non so voi, ma a me a scuola hanno fatto studiare poco e nulla degli ultimi due secoli di storia italiana. Sia alle medie che alle superiori ci siamo fossilizzati al 90% solo sulla seconda guerra mondiale, con buona pace dell'Unità d'Italia, della prima guerra mondiale e soprattutto del dopoguerra. Detto fra noi, se non fosse per Montanelli e Wikipedia, sarei all'oscuro di una buona fetta di storia del nostro paese. Però, visto che siamo su Pazzi per il Cinema, piuttosto che consigliare libri e siti, elenchiamo qualche film che vi consiglio caldamente di vedere: 
- Il Gattopardo (Luchino Visconti, 1963)
- In nome del Papa Re (Luigi Magni, 1969)
- La grande guerra (Mario Monicelli, 1959)
Le cinque giornate (Dario Argento, 1973) [insomma, questo qui...]

« Ma che cos'è questa democrazia? »
« L'è che son' tutti liberi, t'è capì? Ed anche te, che sei un pirla, puoi dire la tua. »

Celentano non piace a tutti, è vero. Però se per un attimo sorvolassimo sui possibili pregiudizi, noteremmo che l'intero cast sorregge egregiamente la sceneggiatura.
La regia "teatrale" di Argento è presente anche in questo film. Tuttavia il montaggio ed il susseguirsi delle situazioni mantengono alto il ritmo, e le due ore che dura il film si sentono appena. Certo, man mano che ci avviamo verso la conclusione, le sequenze diventano sempre meno "leggere". E battute come quella sopra riportata lasciano spazio a ben altri temi, forse più vicini a Tomasi di Lampedusa piuttosto che ai soliti filmetti con Celentano. Se questo da un lato farà la felicità di chi cerca una pellicola abbastanza "impegnata", dall'altra può facilmente scontentare chi credeva di trovarsi di fronte ad un film di tutt'altro tipo.
VOTO:

martedì 21 maggio 2013

40. Romanzo di una strage (2012)

Avete presente quando fanno gli sconti nei musei nella speranza di attirare persone nuove ma poi realizzi che tanto c'è gente che non ci andrà nemmeno se l'ingresso fosse gratuito? Ecco, questa è la sensazione che ho provato guardando questo film.
Ora mi spiego.
Io non sono un regista, non sono uno sceneggiatore e men che meno sono un critico, tuttavia penso che trasporre questa sceneggiatura in un film di appena due ore non sia stata una scelta saggia.
La pellicola doveva durare di più.

Non solo la vicenda è troppo complessa per rientrare nei tempi cinematografici canonici ma così facendo alcuni personaggi non vengono che meramente accennati e ciò confonde lo spettatore che non conosce già la vicendaRifletteteci un attimo, tra cinquant'anni il ricordo di quella strage sarà meno vivido ed è compito anche dei film mantenerlo vivo, un po' come fanno i musei.

Penso che il fine di un film storico sia quello di trasmettere un'idea al più alto numero di persone possibile e se si vuole che la propria idea riecheggi nell'eternità deve essere per forza di cose facilmente fruibile. Quando si ha a che fare con temi del genere credo sia necessario puntare molto sull'accessibilità, altrimenti va a finire che il film lo guarda solo chi già conosce la vicenda mentre chi ne è all'oscuro vi rimane. Purtroppo.

Consigliato a:
Chi già conosce la storia della strage di piazza Fontana oppure vuole scoprirlo, a patto però di non considerare chiuso l'argomento con la sola visione del film.

Sconsigliato a:
Chi non apprezza i film che narrano fatti della storia italiana, per capirci siamo sulla falsariga dei film di Magni sulla Roma papalina ma assolutamente senza note umoristiche.
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