Owen Wilson e Vince Vaughn sono un prodotto. Non si discute. Che siano poi un prodotto buono o meno è da valutare, ma sul fatto che i loro film siano basati su vere e proprie "formule" è un dato di fatto. E questo è certamente un bene. Vedete, quando le aspettative che abbiamo su un film combaciano col risultato finale è raro rimanere delusi.
Prendiamo Pieraccioni. È risaputo che gira praticamente sempre lo stesso film. Magari cambia un po' le location e le biografie dei personaggi, ma alla fine il canovaccio è sempre quello. Cavolo, anche i film di Van Damme e Steven Seagal erano tutti uguali tra loro. Alla fin fine se io spettatore decido di guardare un loro film, significa che ne sono conscio ed ESIGO un certo tipo di svolgimento. Qualsiasi cosa diversa risulterebbe anzi una delusione.
Gli stagisti è esattamente il film che ci si aspetta di vedere, senza sorprese di sorta. Già partendo dal trailer o anche solo guardando la locandina potremmo ricostruire l'intera sceneggiatura, finale compreso. Una trama scontata dunque, ma anche leggera e rilassante. Abbiamo una serie di gag alla "Wilson & Vaughn", ritmi tipici da commedia brillante ed uno spicciolo messaggio morale alla fine. Insomma, un film poco impegnativo ma non per questo poco meritevole di essere visto. Plauso inoltre al regista Shawn Levy che lascia spazio ai protagonisti, limitandosi a dirigere con sobrietà e senza errori.
In questi giorni lo stanno facendo su Sky Cinema. Se proprio non sapete come riempire una serata, dategli una possibilità. Altrimenti desistete. COnsiderate comunque che pur andando bene per riempire una serata, difficilmente potrà aspirare a riempire un posto nella nostra videoteca.
Consigliato a:
Chi cerca una commedia leggera, certamente dimenticabile ma che sappia far sorridere.
Sconsigliato a:
Chi non sopporta la tipica comicità di Owen Wilson e Vince Vaughn.