È come quando guardi in quei meravigliosi occhi nocciola. Il cuore accelera, il respiro si ferma e la Terra, indecisa sul da farsi, sussulta nel suo moto e ti è difficile restare in piedi.
Avete presente quella sindrome secondo la quale l'estasi provata di fronte a grandi opere d'arte può provocare un mancamento? Ecco, senza peccare di eccesso posso affermare che qui siamo di fronte ad un'opera in grado di suscitare tali emozioni. Perché vedete, queste sono le medesime sensazioni che proviamo quando siamo innamorati, quando improvvisamente il mondo intorno a noi scompare e ci sentiamo leggeri come l'aria.
Cominciamo subito col dire che la regia è magnetica e completamente asservita alla sceneggiatura. Sorrentino bilancia la plasticità della Roma storica col dinamismo quasi eccessivo delle inquadrature a lei dedicate per poi passare a riprese asciutte ed oggettive quando deve illustrare la società contemporanea, estremamente vitale fuori ma culturalmente cadaverica dentro. Perfetto ponte tra queste due realtà che abitano Roma è il protagonista, Jep Gambardella, che vive in equilibrio sul confine che separa questi due mondi. Esteriormente impassibile, rivela essere il libero pensatore al quale tutti noi aneliamo. Servillo dà vita ad un personaggio poliedrico ed affascinante, giudice e vittima dei tempi odierni. Bisogna prendere atto che La grande bellezza non sarebbe il film che è se non fosse per lui.
Signori, questa pellicola è allo stesso tempo feroce critica e dichiarazione d'amore per la nostra capitale capace di lasciare nello spettatore una nota di amarezza dovuta alla consapevolezza di vivere in tempi di assoluta decadenza e di non fare abbastanza per evitarlo.
Signori, questa pellicola è allo stesso tempo feroce critica e dichiarazione d'amore per la nostra capitale capace di lasciare nello spettatore una nota di amarezza dovuta alla consapevolezza di vivere in tempi di assoluta decadenza e di non fare abbastanza per evitarlo.
Consigliato a:
Chi ama il cinema italiano come quello di una volta, quello di Monicelli, di Risi o di Fellini. Quello che per troppo tempo è stato accantonato a favore di prodotti di ben più bassa lega. Inoltre, sappiate che questo film è stato scelto per rappresentare l'Italia ai prossimi Academy Awards e, se posso sbilanciarmi, l'Oscar come miglior film straniero non è mai stato tanto vicino come adesso.
Sconsigliato a:
Chi non ama il Cinema impegnato, che giudica impietosamente le nostre vite. Le generazioni future studiando i tempi in cui viviamo troveranno ne La grande bellezza la scatola nera del disastro nel quale si trova l'odierna società.