Google+ Pazzi per il Cinema: settembre 2013
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giovedì 26 settembre 2013

65. Perfect Stranger (2007)

Da Wikipedia:
"L'obiettivo dei thriller è in generale quello di mantenere alta l'attenzione del fruitore tramite l'espediente della tensione."

Ora, può dirsi riuscito un film che per la maggior parte della sua durata si trascina stancamente da una sequenza all'altra? Ma soprattutto, può per voi un finale col botto risollevare le sorti di una pellicola altrimenti perdibile?
Se la risposta è sì allora è probabile che troverete in Perfect Stranger un film gradevole da guardare, altrimenti... beh, continuate pure a leggere e traetene le giuste conclusioni.

Sapete, una volta lessi in un'intervista (mi pare a Camilleri ma potrei sbagliarmi) che a una storia per essere memorabile basta avere un inizio avvincente che catturi l'attenzione ed un finale col botto che spiazzi lo spettatore. Punto. Non serve altro e la qualità di ciò che sta nel mezzo è del tutto opinabile.
In linea di massima sono d'accordo perché, diciamocelo, questa è una formula che abbiamo visto funzionare in più di un'occasione ed in questo film il finale è talmente sconvolgente che da solo valerrebbe la visione del film. Tuttavia è il resto della produzione a lasciare con l'amaro in bocca a causa di un intreccio narrativo privo di mordente e di un qual si voglia climax di tensione. Certo, (quasi) tutti gli attori fanno bene il proprio dovere, con performance degne di nota da parte di Halle Berry e del sempre eccellente Giovanni Ribisi mentre risulta un po' sottotono la performance di uno stanco Bruce Willis, quasi conscio del fatto di stare partecipando ad un film di seconda categoria.
Sotto l'aspetto meramente tecnico il film non brilla certo di luce propria a causa di una regia nella media ed una fotografia che oscilla tra il buon prodotto televisivo e la mediocre opera cinematografica.
Quello di cui si sente davvero la mancanza è la "tensione" citata ad inizio articolo e che è richiesta per definizione ai film di questo genere. Non basta un finale accattivante per risollevare le sorti di una produzione che fin dai primi minuti viaggia con il freno a mano tirato.
Bocciato.

Consigliato a:
Chi è incuriosito da questo fantomatico finale di cui vi ho parlato.

Sconsigliato a:
Chi i film mediocri non li prende nemmeno in considerazione.

lunedì 23 settembre 2013

64. Now You See Me - I maghi del crimine (2013)

Madido di sudore, il Recensore li bracca come un mastino infernale.
L'ascia pesa nella sua mano e la stanchezza del lungo inseguimento l'ha fiaccato nel corpo, ma il suo sguardo è ancora vivo e colmo di ira.
Loro corrono. Si chiudono la porta alle spalle. Poveri stolti.
Sbam! Sbam! Krack!
Lo squarcio aperto sulla porta è troppo stretto perché il Recensore possa passarci, ma largo abbastanza da permettergli di articolare il suo folle messaggio: «Sceneggiatoooriii! Sono a casa! Su, venite fuori. Dove vi nascondete?»

S'è capito che sono un tantino alterato?
Capiamoci subito, non è che questo sia un brutto film, anzi. L'incipit è davvero affascinante e ben narrato e la vicenda affascina già dai primi minuti, anzi diciamo pure fin dal trailer. Inoltre il ritmo è serrato e riesce a mantenere incollato lo spettatore alla poltrona, per la prima ora almeno. Dovete sapere che la vera magia di questa pellicola è quella di riuscire a mandare in vacca l'intera produzione nell'ultima mezz'ora di film, ed è da qui che nasce il mio odio viscerale per i tre sceneggiatori. Diamine, sono partiti così bene, hanno messo su una bella storia che è pure originale perché, diciamocelo, film su illusionisti rapinatori non è che si vedano ad ogni stagione, e poi che succede? Si perdono pezzi per strada a causa dell'aggiunta di elementi ai quali doveva essere dato maggior spessore fin dall'inizio per darne il giusto peso nell'economia del film.
Vedete, sembra che i tre (ebbene sì, anche 'sta volta gli sceneggiatori hanno lavorato in gruppo...) si siano divisi il lavoro nel seguente modo: quello bravo ha scritto la prima metà dell'opera, quello meno bravo la seconda mentre il terzo ha portato la vodka alla pesca e due amiche. Non c'è altra spiegazione, hanno lavorato veramente male, realizzando una storia fin troppo macchinosa nella parte finale e con un numero decisamente troppo elevato di buchi di trama.

Note positive nella pellicola? Massì, che diamine! Fatemi posare momentaneamente l'ascia che ve le racconto.
...
Dicevo, di note positive ne abbiamo di certo. Gli attori sono tutti bravi. E per tutti intendo proprio TUTTI, con Mark Ruffalo e Morgan Freeman primi ma di misura. La regia è veramente ottima e capace di gestire magistralmente tutte le scene, con particolare occhio di riguardo per i numeri di prestigio e gli inseguimenti in auto.

Ora, dove eravamo?
Ah, sì: sceneggiatoooriii...
Consigliato a:
Chi è disposto a chiudere un occhio su una trama non priva di lacune per godersi un atipico heist film.

Sconsigliato a:
Chi ha sempre odiato il mondo dell'illusionismo ed maghi in generale.

venerdì 20 settembre 2013

63. Come ti spaccio la famiglia (2013)

A causa del blog ormai non mi godo più i film come una volta.
Durante la visione penso sempre a che cosa dovrò scrivere dopo, se lo consiglierò ed a chi... Inoltre spesso è veramente difficile tirare fuori le "trecento e qualcosa" parole che uso per dirvi cosa mi ha trasmesso una pellicola. Certo, alla fine me la cavo sempre, magari mettendo dentro un aneddoto o un'introduzione che col film centra poco e nulla e l'articolo viene su comunque ma questa volta il "film" non merita nemmeno che voi gli dedichiate il tempo di leggere questa pagina. Davvero.
Smettete subito di leggere ed andate a fare qualcosa di più costruttivo.

...

Siete ancora qui? Va bene allora mi sento in dovere di scrivere due righe che giustifichino il mio odio verso questo "prodotto" dato che non è bene sentenziare giudizi negativi senza motivazione come un hater qualunque. Però che fare? Da una parte non vorrei perdere ulteriore tempo con questa pellicola e dimenticarla al più presto, dall'altra vorrei che le mie parole ispirassero le folle per un linciaggio in pubblica gogna degli sceneggiatori che si sono sforzati IN QUATTRO per partorire questa incommensurabile stronz... rara perla di banalità. E siccome mi sento buono parlerò male solo di loro, lasciando fuori il regista, lo scenografo, il tecnico delle luci (quello sì da prendere a selciate) ed anche il direttore italiano del doppiaggio.
Allora, cominciamo. Sceneggiatoooriii? Dove sieeeteee?

Ricordo ai tempi della scuola che le ricerche di gruppo venivano sempre uno schifo: ci si trovava nel pomeriggio in quattro o cinque per fare tutti insieme l'utilissima ricerca sulla geografia australiana e c'era sempre quello che se ne fregava (giustamente), i due che accendevano la Playstation (giustamente) e quello che aveva giocato a pallone fino a dieci minuti prima e che puzzava di coniglio morto (giustamente un corno! Se devi lavorare in gruppo passi da casa e ti lavi. Punto!) E poi c'era quello che un minimo ci teneva a consegnare un lavoro fatto bene e che tanto alacremente sfogliava i volumi dell'enciclopedia nel bel mezzo del menefreghismo generale. Eppure anche se il voto sarebbe stato condiviso tra tutti, i suoi compagni non lo lasciavano lavorare in pace ed alla fine il compito consegnato non raggiungeva mai la sufficienza.
Ora, ci sta che dei ragazzini presentino un prodotto mediocre alla propria insegnate, un po' meno bello è però quando QUATTRO ADULTI vengono pagati per presentare al mondo il proprio lavoro partorito ad OTTO MANI. Questa sceneggiatura è orrenda e disillude tutte le aspettative che si possano avere, con tanti di quei buchi di trama che neanche il Groviera li ha mai visti. Storia e personaggi sono talmente sterili da suscitare orrore. Ma che dico orrore, ribrezzo. Ma che dico ribrezzo, raccapriccio. Raramente ho assistito ad una sequela di volgarità tanto gratuite. Siamo sinceri, fatte salve due sequenze due (peraltro già interamente presenti nel trailer) il resto è immondizia. Punto.

Ehi, un momento! Anche 'sta volta ho scritto così tanto per un film che nemmeno se lo merita? o_O

Consigliato a:
Nessuno, neanche a chi è interessato al film solo perché la Aniston fa la spogliarellista (che poi tanto non si vede nulla, quindi...)

Sconsigliato a:
Tutti. Guardatevi piuttosto il trailer che ha tutte le scene migliori già montate dentro. Visto quello, avrete praticamente visto anche il film.

mercoledì 18 settembre 2013

62. Elysium (2013)

Come distinguere un regista buono da un regista mediocre?
Semplice: la qualità dei suoi lavori è sempre elevata ma nel momento in cui gli si dà un budget maggiore, automaticamente aumenta anche la qualità dei suoi lavori. Prendiamo Neill Blomkamp, qualche anno fa Peter "Signore degli Anelli" Jackson credette in lui e gli diede 30 milioni di dollari per girare il suo film. 
Ora, trenta milioni posso sembrare una cifra di tutto rispetto ma per gli standard Hollywoodiani non sono che noccioline. Se poi si ha intenzione di girare un film di fantascienza beh, allora sono briciole.
Però un regista capace è in grado di mettere a frutto ogni singolo centesimo a sua disposizione e nel caso di District 9 la scommessa fu largamente vinta (e se non l'avete ancora visto rimediate che merita parecchio).

Quindi dicevamo, scommessa vinta e nuovo film in cantiere ma questa volta con un budget quattro volte superiore, quindi cosa aspettarsi se non una qualità quattro volte maggiore?
Sbagliato.
La qualità qui è dieci volte maggiore.
Raramente ho visto film così ben confezionati. Gli attori sono assolutamente azzeccati e ben calati nella parte. Gli effetti visivi risultano efficacemente amalgamati nella scena e non appaiono mai "finti". La regia alterna sapientemente inquadrature ampie ed illustrative ad altre più strette e concitate tipo "telecamera a spalla" come quelle che abbiamo imparato ad amare in District 9 e che proiettano lo spettatore al centro del futuro distopico immaginato dal regista/sceneggiatore.
Ed a proposito di futuro distopico, sappiate che neanche questa volta Blomkamp si accontenta di regalarci una efficace storia futuristica ma crea nuovamente una vicenda con più livelli di lettura e che si rivela una feroce critica alla società moderna (chi ha detto Orwell?). Tuttavia anche chi non è alla ricerca di una pellicola di denuncia sociale potrà godersi una delle storie di fantascienza hardcore meglio riuscite degli ultimi anni.

Consigliato a:
Chi ama la fantascienza dura e pura e che magari per una volta sia meno "fanta" e più "scienza" del solito.

Sconsigliato a:
Chi si aspetta il tipico blockbuster made in USA tutto botti e niente sostanza. Il film può essere letto su più livelli ed il tema della denuncia sociale potrebbe risultare indigesto a qualcuno.

lunedì 16 settembre 2013

61. Broken City (2013)

Ultimamente mi sto facendo prendere un po' troppo da quello che danno la sera su Sky e sto lasciando indietro i film "seri" che ho in lista, ma vabbè. Vediamo di spenderle due parole su questo Broken City e poi passiamo ad altro.

Dal punto di vista meramente tecnico il film è ineccepibile. Wahlberg e Crowe sanno sicuramente il fatto loro, riuscendo a dare spessore e naturalezza ai loro personaggi.
Promossi.
La regia di Allen Hughes (La vera storia di Jack lo squartatore, Codice Genesi) fa egregiamente il proprio dovere, regalandoci sequenze assolutamente prive di sbavature.
Promosso.
L'intreccio è abbastanza ingarbugliato da mantenere viva l'attenzione dello spettatore per tutta la durata della pellicola.
Promosso anche lo sceneggiatore, con lode e bacio accademico. Plauso speciale infatti per aver creato una storia non solo solida e ben narrata ma che è pressoché priva di plot hole (nonché probabilmente ispirata a fatti di cronaca nostrana, ma io non vi ho detto niente! ò_ò).

Insomma, un film perfetto?
Beh, lasciatemi dire che  l'essere privo di difetti non rende automaticamente buono un prodotto.
Vedete, il film non risulta particolarmente incisivo da rimanere impresso nella memoria dello spettatore. Gli manca quel "non so che" che gli permetta di emergere dalla fiumana di prodotti analoghi ed anzi, per dirla tutta, dubito seriamente che in futuro ci sarà qualcuno che si ricorderà di questa pellicola.
In una parola: perdibile.

Consigliato a:
Chi di tanto in tanto non disdegna la visione di un buon thriller.

Sconsigliato a:
Chi quando guarda un film vuole spegnere il cervello.

giovedì 12 settembre 2013

60. La leggenda di Beowulf (2007)

Presto, fate in fretta! Non c'è un minuto da perdere! Mandate polizia e paramedici a casa di Zemeckis e ditegli di guardare in cantina. Troveranno un bozzolo. Fate attenzione! All'interno è intrappolato il vero Robert Zemeckis! Liberatelo!

Non c'è altra spiegazione per giustificare i suoi ultimi orrendi film, gli alieni devono averlo sostituito nel 2000, subito dopo aver finito di girare Le verità nascoste.
Ma per l'amor di Dio! Mi avevano parlato male di questo "film" ma mai mi sarei aspettato uno scempio simile.
Gli attori poi! Anthony Hopkins, John Malkovich, la Jolie! LA JOLIE!!! Va bene che Zemeckis (se poi è davvero lui) ultimamente ha perso il senno ma questo non lo accetto. Come ha potuto prendere tre dei miei attori preferiti e convincerli a prestarsi a questa carnevalata?

Tecnicamente poi questa pellicola è davvero imbarazzante e questo non è tollerabile in un film girato completamente in computer grafica che dovrebbe fare della maestosità visiva il proprio cavallo di battaglia.
Altro che motion capture, le animazioni sono terribilmente legnose ed inverosimili. Inoltre non è tollerabile che i modelli poligonali dei personaggi abbiano livelli di dettaglio tanto diversi tra loro. Diamine, c'è un abisso tra Beowulf e tutti gli altri. Per dirne una, la regina sembra fatta di plastica. Capite? Di plastica! Per non parlare poi delle numerose texture slavate messe in bella mostra da una regia estremamente scadente. Ebbene sì, l'ho detto. Robert Zemeckis ha girato un film con una REGIA SCADENTE. E non mi vengano a raccontare che è dovuto al tipo di tecnologia utilizzata perché quella mummia di Cameron con Avatar ha fatto molto meglio e non ho voglia di scomodare Kojima, David Cage o i ragazzi della Naughty Dog, ovvero gente che ci sa fare davvero con le macchine da presa virtuali.

Volete un film onesto, che sia piacevole da guardare e che sia tratto dallo stesso poema epico? Fatevi un favore e guardatevi Il tredicesimo guerriero, con un giovane e aitante Antonio Banderas quando ancora non parlava con le galline. Non sarà un capolavoro ma almeno è piacevole da guardare.


Consigliato a:
Chi soffre di insonnia.

Sconsigliato a:
Tutto il genere umano. Ma anche a vampiri, licantropi, fate ed altre creature magiche senzienti che popolano la Terra. Statene alla larga, TUTTI! 

lunedì 9 settembre 2013

59. The Wedding Party (2012)

Il tempo. Che cosa affascinante il tempo. Affascinante e preziosa anche. È meraviglioso come la scienza e la filosofia lo studino da secoli ed alcuni aspetti rimangano tuttora oscuri. Ad esempio, solo la religione potrebbe essere in grado di rispondere al dubbio che attanaglia il mio spirito da ieri: DIO MIO, COME HO POTUTO SPRECARE 87 MINUTI DELLA MIA VITA A GUARDARE QUESTA ROBETTA QUI?

<<Dai che ci facciamo due risate...>> dicevano.
<<Dal trailer non sembra male...>> dicevano.
<<Le attrici sono brave...>> dicevano.
Dite la verità, anche a voi vi fregano con le stesse frasi?

Non occorre fare un'analisi critica per distruggere questo film, basterebbe dire che oscilla tra l'insulso ed il noioso per rendere efficacemente l'idea di quanto mi abbia urtato e chiuderla qui. Tuttavia una pur minima motivazione del mio astio ve la devo pur dare, quindi diciamo che la sceneggiatura ha lo stesso pathos di un tema sulle vacanze scritto da un bambino di quinta elementare. Anzi, di quarta.
Raramente ho visto personaggi tanto insipidi e malamente definiti. Senza stare a scomodare il cast maschile, vacuo e latitante, concentriamoci unicamente sulle tre protagoniste. Ecco, questo film è la dimostrazione che non bastano delle brave attrici a risollevare le sorti di una sceneggiatura nata morta. I personaggi della Dunst e della Caplan non hanno un briciolo di carica drammatica che risulti credibile mentre quello di Isla Fisher risulta solamente fastidioso.
La vicenda non riesce ad essere abbastanza drammatica da far pensare né abbastanza divertente da intrattenere. Si trascina stancamente per un'ora e mezza infastidendo lo spettatore e basta.
Vi garantisco che sarebbe di gran lunga più emozionante guardare uno schermo spento per due ore piuttosto che assistere alla proiezione di questa insulsa brodaglia.
Statene alla larga come se fosse infetto.

Consigliato a:
Chi scrive sceneggiature, così può comprendere quali siano gli errori che trasformano una stesura in spazzatura.

Sconsigliato a:
Chiunque nutra un minimo di amor proprio. Piuttosto per restare in tema guardatevi Una notte da leoni, vi garantisco che lo amerete.

giovedì 5 settembre 2013

58. Caos (2005)

Se dopo così tanti anni ancora vengono prodotti film del genere un motivo deve pur esserci. E se poi, sempre dopo così tanti anni, questi film riescono ancora non solo a stupire ma addirittura innovare un genere che per troppe volte sembrava aver già detto tutto beh, allora significa che la pellicola può dirsi riuscita.

Signori (e badate bene ho detto "signori", le signorine stiano sicure che questo film non fa per loro) stappate le birre e preparate i panini, si prospetta una serata virilmente maschia all'insegna dell'intrattenimento che solo un film sulle rapine può offrire.
Non crediate di trovarvi di fronte una pellicola con una trama appena abbozzata, qui abbiamo elementi tipici del Cinema thriller che innalzano inaspettatamente i toni della produzione. Certo, siamo lontani anni luce da altri film sul genere ben più blasonati e la sceneggiatura soffre di una certa lentezza nella parte centrale che ne smorza il ritmo, ma la presenza di alcuni veri e propri colpi di genio innalza il film dal mare di mediocrità nel quale solitamente nuotano le pellicole d'azione a basso badget.
Poco importa se la regia contiene errori grossolani o se la recitazione di Wesley Snipes è molto sotto tono, Jason Statham e Ryan Phillippe compensano agevolmente la mancanza. Il film non solo intrattiene ma supera largamente le basse aspettative che è lecito attendersi dalle pellicole di questo genere.

Già che ci sono vi consiglio un altro film con Statham passato in sordina ma che credo meriti l'attenzione degli appassionati del genere action: Professione assassino del 2011. Anche questo tecnicamente non sarà eccelso ma è incredibilmente esaltante.

Consigliato a:
Chi non riesce a vivere senza Cinema d'azione. Anzi, consigliato SOLO a chi non riesce a vivere senza Cinema d'azione.

Sconsigliato a:
Chi non è disposto a chiudere un occhio (o magari tutti e due) su una regia che definire scadente è un complimento.

lunedì 2 settembre 2013

57. Killer Elite (2011)

Jason Statham, Clive Owen e Robert De Niro entrano in un bar.
BOOOM!

Questo è ciò che ci aspettiamo di vedere in un film con quei tre. Esplosioni, esplosioni ed ancora esplosioni.
Andiamo, guardate la locandina! Non sentite l'odore del testosterone provenire dallo schermo? Come dite? Che odore ha il testosterone? Non so... saprà tipo di palestra... Comunque il fatto è che da un film così non ti aspetti altro che deflagrazioni e botti neanche fosse capodanno ma poi d'un tratto la vedi, lì in basso, timida timida che ti guarda beffarda, la frase "tratto da una storia vera". Ecco, è in quel momento che capisci che l'esagerazione tipica dei film action sarà piegata alla realtà dei fatti. 
Pazienza, ormai il film sta iniziando, guardiamocelo.

La pellicola abbandona l'approccio basato sulla sola azione adrenalinica per orientarsi verso uno stile più realistico e crudo. Capiamoci, non è per nulla un film riflessivo e le scene d'azione non mancano di certo, ma questo è uno di quei prodotti che viaggiano a cavallo di due generi ma non ne sfruttano le potenzialità. La storia scorre rapida ed il filo degli eventi è abbastanza intrigante da spingere lo spettatore a non cambiare canale, il che non è poco. Tuttavia non siamo di fronte a qualcosa di abbastanza esagerato da risultare divertente per la sua ignoranza né abbastanza asciutto e ben narrato da dare filo da torcere ai capisaldi del genere, tipo i vari film tratti dai romanzi di Clancy. Insomma, non riesce a lasciare il segno ed è un vero peccato visto che contiene delle scene d'azione estremamente ben realizzate e plausibili.

Il vero tallone d'Achille (anzi da Killer, e chi la capisce è bravo) della produzione è la narrazione. Gli sceneggiatori non sono stati sufficientemente efficaci nel trasporre il romanzo omonimo su pellicola, realizzando un prodotto sciapo e disordinato nella narrazione e nel tratteggio dei personaggi. Per farla breve, questo non è un film che aggiungerei alla mia cineteca.

Consigliato a:
Chi cerca un thriller di spionaggio crudo ed asciutto.

Sconsigliato a:
Chi si aspetta un film che rimanga nella Storia. Questo temo sarà presto dimenticato.
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