Io a Bova, Marcorè e Rubini li posso pure capire. Vedete, io ho da poco comprato casa e non avete idea delle spese. I soldi non bastano mai. Quindi ci sta che si prestino a queste carnevalate qui. Hanno anche loro il mutuo da pagare. Le bollette del gas gonfiate dalle stime di mamma Enel. Il canone Rai in bolletta. Anche loro sono esseri umani che devono scendere a compromessi per tirare avanti.
Però sapete cosa mi è stato sempre insegnato? Meglio essere povero ed avere dignità, piuttosto che avere qualche soldo in più e vendersi la faccia.
Ma veniamo a questo classico disastro nostrano. Disastro non perché la regia sia brutta, anzi. La regia è piuttosto ben riuscita. Nemmeno gli attori sono male. A parte la protagonista ed il bambino, che sarebbero da fustigare, gli altri sono nomi del tutto immeritati per questo "film". Ai già citati Bova, Marcorè e Rubini aggiungiamo Emilio Solfrizzi e Sabrina Impacciatore, che per essere bravi sono bravi. Allora dove sta il disastro? Nella sceneggiatura. Mamma mia cosa non è la sceneggiatura. L'intreccio è la solita minestra riscaldata. Lo sviluppo ha dei ritmi estenuanti. Già dai primi cinque, e sottolineo CINQUE minuti di film si capisce sia il finale, sia come ci si arriverà. Non parliamo poi dei personaggi. Gli stereotipi ci possono pure stare, ma se hanno personalità profonde come pozzanghere, qualcosa è andato storto. Ma è mai possibile che noi italiani dobbiamo sorbirci 'sta melma? Possiamo girare film migliori di questo!
Consigliato a:
Chi ama i caldi abbracci dei "prodotti medi" che non deludono ma non appagano.
Sconsigliato a:
Chi ha di meglio da fare.
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