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giovedì 21 aprile 2016

Due parole su Lo chiamavano Jeeg Robot...

Capiamoci, scrivo sul blog più per passione che per tornaconto personale. Anzi, a dirla tutta ci perdo e basta. Pensate soltanto che in questo momento potrei starmene bello spaparanzato sul divano, filoconnesso alla PlayStation. Ma non lo faccio. Preferisco passare le poche serate libere a tentare di accrocchiare le 200 parole scarse delle mie recensioni. So di non essere il "Detentore della Verità". Non è che se una pellicola m'è piaciuta, automaticamente piacerà anche a voi. Quello che spero quando tesso le lodi di un film è che qualcuno possa venirne a conoscenza. Spero che lo guardi e soprattutto spero che riesca a trasmettergli le stesse emozioni che ha dato a me.

Oggi torna nelle sale Lo chiamavano Jeeg Robot.
Lo so, sono indietrissimo con le recensioni e lo speciale #MoMeLoSegno è fermo da due settimane. Però volevo soffermarmi un attimo su questa pellicola che merita davvero il nostro tempo. È vero, ne abbiamo già parlato nella recensione del mese scorso, ma vorrei sottolineare quanto importante sia questo film per noi italiani. So che non aspettavate questo mio articolo per venirne a conoscenza. Però vedete, da un lato sono decenni che ci narcotizzano con fantozziane cagate pazzesche tipo i cinepanettoni e compagnia bella. Dall'altro sforniamo Capolavori eccezionali come La Grande Bellezza che però si filano in pochi. E lo sapete il perché? Il problema è che certi film sono troppo "impegnati". Non sto dicendo che lo spettatore medio non riuscirebbe a capire un film di Sorrentino, ci mancherebbe. Dico solo che uno che va in sala una volta l'anno vuole essere certo di mettere a frutto i suoi preziosissimi 8€ del biglietto. Quindi sceglie di vedere qualcosa a botta sicura. Sceglie lo Zalone di turno perché «almeno ci facciamo quattro risate.»

Stavolta però abbiamo realizzato un film sì drammatico, ma anche e soprattutto d'intrattenimento. Un film che vive a metà tra Suburra ed un cinecomic hollywoodiano. Un film con personaggi che diverranno immortali. Per dirne una, il villain di Marinelli rievoca Joker, Loki e addirittura Kylo Ren pur mantenendo un'identità unica. Credo, anzi sono certo che non appena questo film lo esporteranno negli USA, il cinema di genere non sarà più lo stesso. Quando porteranno Lo chiamavano Jeeg Robot negli Stati Uniti (perché, fidatevi, ce lo porteranno), gli americani si renderanno conto che nei loro cinecomic manca "qualcosa". E ce lo copieranno.

Fidatevi. Andate a vederlo. Non voglio rivelare troppo per paura di farvi spoiler, ma se lo vorrete in futuro faremo un bell'articolo dove parleremo per filo e per segno del perché sia uno dei migliori film d'intrattenimento di sempre. E se dopo averlo visto non lo amerete come l'ho amato io pazienza, sappiate solo che non ve l'ho consigliato per farvi un dispetto. Ve l'ho consigliato da spettatore a spettatore. Se desiderate avere il consiglio della stampa specialista fate pure, ma sappiate che dopo i David di Donatello dell'altro giorno, è difficile che troviate qualcuno che non sia dedito a spellarsi le mani.


Ora, se dopo la lettura di questo sproloquio, per qualche oscura ragione, avrete ancora voglia di leggermi, vi invito a dare un occhio alla recensione del film al seguente link: http://www.pazziperilcinema.it/2016/03/7-lo-chiamavano-jeeg-robot-2015.html e subito dopo ad andare sul sito del cinema più vicino a casa vostra e dare un occhio agli spettacoli di questa sera.

2 commenti:

  1. Purtroppo dalle mie parti non lo ridanno altrimenti sarei corsa a riguardarlo, ché sono già in astinenza da Zingaro e non vedo l'ora esca il DVD!!!

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