Google+ Pazzi per il Cinema: 44. Appuntamento a Belleville (2003)
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martedì 18 giugno 2013

44. Appuntamento a Belleville (2003)

Ho visto Appuntamento a Belleville due settimane fa e sono due settimane che cerco di scrivere questo articolo e non so proprio cosa metterci. Vedete, quando un film è bello ma bello davvero le parole giuste nascono dalle dita e passando dalla tastiera raggiungono il monitor praticamente da sole. Se al contrario il film è particolarmente brutto allora è festa: non c'è niente di più divertente che demolire una pellicola insulsa. Quando invece un film non è quel capolavoro che ti aspettavi e non è nemmeno abbastanza orrendo da scherzarci sopra (perché, diciamocelo, questo film non è per nulla orrendo) allora non so cosa dovrei raccontarvi.
Quindi che fare? Mah... Devo pur descrivervelo in qualche modo... Cominciamo con un paio di aggettivi che non si sbaglia mai.

Surreale e grottesco.
Se i dizionari fossero fatti ad immagini, accanto a questi termini troveremmo di sicuro dei fotogrammi tratti da questa pellicola. Vedete, lo stile artistico è qualcosa di unico e speciale, in cui raramente ci si imbatte. Poi il fatto che il film sia praticamente privo di dialoghi dà ancora più peso alle immagini, le quali devono da sole sopportare il peso dell'intera storia. Ah, la storia... È incredibile come l'autore sia riuscito a mettere in piedi questa (folle) vicenda di vecchie cantanti, spietati gangster ed affezionate nonnine. E non dimentichiamoci di citare il Tour de France, le scommesse clandestine ed il cane che praticamente vive all'Inferno.
Confusi?
Ma come, non vi ho nemmeno parlato del pedalò....
Vabbè dai, in un prodotto del genere non si deve guardare al filo logico della storia ma alla ricercatezza visiva delle immagini, e qui direi che ci siamo.

Belle immagini, bel sonoro, storia folle ma funzionale. Tutto rose e fiori dunque? No, qualche difettuccio c'è. Il film pecca di snobbismo. Si intravede una certa saccenteria da parte dello sceneggiatore nel trattare i temi della violenza sugli animali e della globalizzazione. Roba da poco, si intende, ma che se ci si fosse stati un po' più attenti l'intero prodotto ne avrebbe sicuramente giovato.

Consigliato a:
Chi sceglie i film in base a quanto siano unici e particolari.

Sconsigliato a:
Chi cerca un film leggero e rilassante. Magari sarò io, ma a me ha messo un po' di ansia...

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