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mercoledì 9 ottobre 2013

67. Gravity (2013)

Rete, ultima frontiera. Eccovi gli articoli del blog Pazzi per il Cinema durante la sua missione annuale, diretto alla visione di strani, nuovi film, alla ricerca di altre pellicole e di sceneggiature inedite, fino ad arrivare laddove nessun cinefilo è mai giunto prima.
♬♩♪ Da DAA, da ra dadadaa...   
[musica di Star Trek]

Amo la fantascienza.
Probabilmente perché amo la fisica, la matematica e tutto ciò che ci gira intorno ma che volete farci, sono un maledetto nerd... però dai, ammettiamolo, è raro trovare un film che risulti tanto verosimile dal punto di vista scientifico. La sceneggiatura poi è avvolgente al punto da farti credere di essere lassù assieme alla Bullock e Clooney, ed il sapiente uso del 3D aiuta a cadere in cielo come nessun film aveva fatto prima d'ora. Tuttavia non vorrei parlarmi addosso né tanto meno è mia intenzione imporvi il mio punto di vista. Vorrei invece analizzate in maniera un filino più distaccata questa ottima pellicola.

Ora, già il fatto che questo film sia stato scelto per aprire il Festival di Venezia dovrebbe far suonare un campanello d'allarme nella vostra testa, se così non fosse continuate a leggere.
Con Gravity siamo di fronte alla space opera più dura ed iperrealista, quella che penetra ed appassiona chi è disposto a lasciarsi rapire. Questo è il primo film dopo 2001: Odissea nello Spazio in grado di generare i silenzi assordanti che caratterizzano il vuoto cosmico e che danno vera vita alla frase di Alien "Nello Spazio nessuno può sentirti urlare". Ma perché tirare in ballo 2001? Vedete, ho letto in giro che questo film sarebbe il nuovo 2001: Odissea nello Spazio.
Non bestemmiamo.
Questo è un film eccellente e assolutamente perfetto in tutte le sue parti e non mi stupirei se vincesse anche una manciata di Oscar, ma paragonarlo a 2001 è semplicemente fuori luogo. Possiamo affermare che sia di nicchia come 2001?
Sì.
E che abbia il fascino di 2001?
Anche.
Magari che sia pesante quasi quanto 2001?
Su questo non ci piove.
Tuttavia la presente produzione mantiene maggiormente i piedi per terra (in senso lato) e non si spinge a dare risposta alle Grandi Domande. Mi piace pensare che il regista abbia più voluto raccontare una moderna Odissea, con un Ulisse tutto al femminile che è in odore di Oscar già da ora, piuttosto che calcare la mano sull'elevato numero di chiavi di lettura.
Dal canto mio, pur avendolo amato, non me la sento di consigliarlo a tutti voi a mani basse. Se però volete vederlo, allora fatelo ma siate consci del fatto che, esattamente come 2001, questo non è un film per tutti.

Consigliato a:
Pochi. Questo è un film "colto" con tutto ciò che ne consegue: lentezza, attenzione spasmodica per la recitazione e ricercatezza registica. Se queste non sono le qualità che siete soliti cercare all'interno di una pellicola statene alla larga.

Sconsigliato a:
Chi si aspetta un film di fantascienza classico lasci perdere, finirebbe per annoiarsi.

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