L'ultima volta che ho recensito un documentario non se l'è filato nessuno. E neppure la volta prima era andata meglio. Per citare il Rabbino di Slevin: « Mio padre diceva sempre: la prima volta che ti chiamano asino gli dai un pugno sul naso, la seconda volta che ti chiamano asino gli dici stronzo, ma la terza volta che ti chiamano asino, beh, forse è ora che ti vai a comprare una soma. »
Con questa terza recensione di un documentario mi appresto quindi a sfamare il piccolo Tafazzi che vive in me.
Il film narra della costruzione di Onkalo, un sito sotterraneo destinato ad ospitare i rifiuti nucleari della Finlandia per i prossimi 100.000 anni. Una volta terminata la costruzione verrà sigillato. Ma come possiamo essere certi che le persone del futuro non pensino di aver trovato la Piramide di Cheope del nostro tempo? Come facciamo a convincerli che non si tratta di un luogo mistico o di interesse archeologico? In che lingua dovremmo scriverglielo e soprattutto, anche ammesso che capiscono l'avvertimento, lo rispetterebbero?
Come avrete capito, più che una trattazione fisica siamo di fronte ad un'analisi di tipo antropologico. E questo è allo stesso tempo il grande pregi ed il grande difetto della pellicola. Se da una parte scontenta i nerd senza speranza come il sottoscritto, dall'altra riesce a divulgare informazioni "toste" in maniera efficace e per nulla pesante.
Personalmente vi consiglio fortemente di vederlo anche se il tema non è sulle vostre corde. Se invece l'avete già guardato vi prego di farmelo sapere nei commenti. Non posso essere l'unico italiano ad averlo visto!
Consigliato a:
Chi cerca un documentario sul problema nucleare diverso dal solito.
Sconsigliato a:
Chi cerca un documentario "scientifico".
Non lo conosco, ma visto che amo molto i documentari e lo consigli in maniera così appassionata, me lo segno :)
RispondiEliminaBravo! Poi dimmi che ne pensi ;)
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