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martedì 30 maggio 2017

Recensione Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar (2017)

Se una sala cinematografica piena zeppa di ragazzini guarda un film in religioso silenzio, vuol dire che il film funziona. Punto.
La recensione potremmo pure concluderla qui. Perché dovremmo parlare di regia, effetti visivi o di Brenton Thwaites (mannaggia a lui) quando il pubblico ha già apprezzato? È questo il fine ultimo di un film d'intrattenimento, no? Intrattenere.
Come dite? Il giudizio di qualche centinaio di dodicenni non vale tanto quanto il giudizio di un adulto esperto? BALLE. È a causa di idee come questa che la società è arrivata a partorire fenomeni come Terrence Malick. Ma non divaghiamo.



Barra a dritta e avanti tutta!
Gli impronunciabili registi Joachim Rønning ed Espen Sandberg dirigono un film che fa della spettacolarità il suo punto di forza. Effetti visivi allo stato dell'arte. 3D immersivo e luminoso. Montaggio sonoro da applausi. Signori, 'sti registi mezzi sconosciuti hanno confezionato il capitolo visivamente più impressionante della saga.
La produzione tuttavia mostra il fianco nella caratterizzazione dei personaggi. Mentre figure storiche come Jack Sparrow e Barbossa non accusano la stanchezza dei cinque episodi sulle spalle, le nuove reclute soffrono alti e bassi. Se il Salazar di Javier Bardem convince ed affascina, lo stesso non si può dire del "figlio di Will Turner". Le doti recitative di Brenton Thwaites non hanno aiutato a far uscire dall'anonimato un protagonista il cui unico tratto distintivo è proprio l'essere "il figlio di Will Turner". Peccato.

Il Cinema come Esperienza
Lo volete un consiglio? Non aspettate l'uscita in TV. Andate al cinema a godervi questo film per come l'autore l'ha pensato: in RealD 3D e col Dolby Atmos. E non voglio sentire cose tipo "a me il 3d non piace". Prima di affermare roba simile chiedetevi se l'avete mai visto davvero un film in RealD 3D.
Parlo per esperienza personale. A due passi da casa ho il tipico multisala di periferia: schermi trasandati, proiettori esauriti e poltrone dell'anteguerra. L'unica cosa che ha in comune coi cinema "seri" è il prezzo del biglietto. Ecco perché se devo andare a vedere qualcosa che valga il 3D, allora scelgo un cinema come si deve. È vero, magari così facendo andrò meno spesso in sala, ma almeno ogni spettacolo è un'esperienza che ricorderò a lungo. 
Vi invito a cercare un cinema con tecnologia RealD 3D nella vostra zona. Trovate l'elenco delle sale al seguente link: http://reald.com/#/theatrelocator/  
Vi assicuro che ne varrà la pena.

Consigliato a:
Chi ha apprezzato il primo Pirati dei Caraibi. Pur essendo un filino meno riuscito dal punto di vista narrativo, le sequenze d'azione valgono già da sole il prezzo del biglietto.

Sconsigliato a:
Chi non concepisce come si possa guardare un film per il semplice gusto di passare due ore di puro intrattenimento.

1 commento:

  1. Poiché il multisala delle mie parti ha un 3D che definirlo tale vien quasi da ridere, ho visto il film in 2D e sinceramente non sono rimasta per nulla colpita né dalla regia né dagli effetti speciali posticci (rivisto il giorno dopo La maledizione della prima luna di Verbinski surclassa questo per visionarietà, scene d'azione, regia, effetti speciali prima ancora che trama).
    Per fortuna, nonostante la trama telefonata e semplicina, ci si diverte ancora!

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