Google+ Pazzi per il Cinema: Il Giallo e l'Orrore (parte 1)
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mercoledì 21 gennaio 2015

Il Giallo e l'Orrore (parte 1)

Bene amici cinefili, ora cominciamo a fare sul serio. In questi giorni parleremo di quelli che sono probabilmente i lavori migliori del nostro Darione. Cominciamo subito, perché di cose da dire ce ne sono fin troppe.

5. Profondo rosso (1975)
Eccolo qui, il film che mi ha fatto ricredere sul genere Giallo. Argento riesce lì dove anche le storie di Agatha Christie ed Arthur Conan Doyle avevano fallito: tenermi incollato alla poltrona. (BLASFEMIA!!!)
Già dai primissimi minuti, anche solo col Blue Bar che omaggia Hopper (che adoro), il film esercita un potente magnetismo. Vuoi per le musiche, vuoi per l'intelligentissima regia, tutto è in perfetto equilibrio. E a proposito di regia, è spettacolare come il bandolo della matassa sia letteralmente lì, davanti ai nostri occhi, nascosto in bella vista. La bravura di Argento sta proprio qui: guidare lo sguardo dello spettatore dove vuole lui. Celare gli indizi in modo che, alla fine del film, ti dici "Come ho fatto a non vederlo!" E te lo rivedi subito una seconda volta, quasi come accadeva con i primi film di Shyamalan, tipo Il sesto senso (ovvero quando ancora Shyamalan i film li sapeva girare).
Un'ultima cosa per gli amanti del gore: state tranquilli, le morti "creative" in Profondo rosso non mancano di certo...
Voto:
P.S.
Me ne frego se il film è uscito 40 anni fa. Al primo che spoilera qualcosa nei commenti, stanotte gli mando Mater Suspiriorum sotto al letto. Intesi? ò_ó



6. Suspiria (1977)
Eccoci al piatto forte. Quello che per molti (me incluso) resta tutt'oggi il miglior horror girato da Dario Argento.
Prima di parlare del film però, facciamo insieme un ragionamento. 
Il Cinema di Argento è stato praticamente saccheggiato da molti altri registi. Ma questo non è un male. Pensateci un attimo, a scuola non si copiava dall'asino della classe, ma dal più bravo. E se ti copiano, significa che stai lavorando bene. Un esempio a caso? La scena del filo spinato, praticamente identica ad uno degli omicidi del primo Saw, ma girata con 30 anni di anticipo. Capite cosa intendo? Noi in Italia giravamo negli anni '70 gli "horror forti" che decenni dopo hanno sbancato i botteghini (e con sceneggiature decisamente meno curate, aggiungo io).
Tecnicamente, due cose saltano all'occhio in Suspiria. Il sonoro e la fotografia. Il primo è eccezionale sia per le musiche, azzeccate ed indimenticabili (grazie Goblin!), sia per il montaggio, con raccordi intelligenti tra le scene. È la fotografia però il vero tratto distintivo della produzione. Argento dimostra che bastano dei faretti RGB per dare vita ad atmosfere indimenticabili e terrificanti.
Che altro dire? Se non l'avete ancora visto, guardatelo. Amatelo.
Voto:


7. Inferno (1980)
Leggo in giro che quando si parla di Suspiria e di Inferno, si tira sempre in ballo il sovrannaturale. Ora magari sbaglio io, ma a me gli orrori mostrati in questi film sembrano molto "terreni" e legati più a fobie tangibili, piuttosto che al mondo del sovrannaturale. Sembra quasi che Argento prenda il Male, inteso come concetto astratto, e lo sporchi con il materialismo terreno. Gli incubi si manifestano sotto le spoglie di animali, oggetti e persino luoghi. Cose non troppo lontane dalla vita di tutti i giorni. E se ci pensate bene, da piccoli erano proprio queste cose "normali" a terrorizzarci più di ogni cosa. 
Inferno ha un unico, enorme difetto: essere uscito dopo Suspiria. Questo non è un brutto film. Tuttavia le aspettative dopo il predecessore erano piuttosto alte, quasi inarrivabili. E quando una pellicola disattende le aspettative, automaticamente ci delude. È vero, è un problema più mio che del film in sé, ma l'amaro resta.
Voto:


Una piccola domanda per chi è nerd almeno quanto me e magari anche appassionato di fumetti: non sembra anche a voi che la DC nella saga de La Notte dei Gufi abbia tratto ispirazione proprio da Inferno per creare i nascondigli della Corte dei Gufi? Pensateci...

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