FINALMENTE!
Era ora che anche l'Italia tornasse al cinema di genere e, lasciatemelo dire, lo fa col botto.
Dimenticatevi le fantozziane cagate pazzesche alle quali ormai siamo abbonati in patria. Lo chiamavano Jeeg Robot appartiene a quella sempre meno popolata fascia di film "colti" ma non per questo snob.
Con un budget pari all'1% dell'ultimo Capitan America, Gabriele Mainetti confeziona un film solido ed appassionante, che già solo per il villain meriterebbe un posto nell'Olimpo delle pellicole di genere.
Ma c'è molto di più.
Regia e montaggio sopra la media catturano l'attenzione dello spettatore già dai primi minuti. Ma è la sceneggiatura il vero punto di forza della produzione. Ritmo serrato e storia pulp rendono Lo chiamavano Jeeg Robot un modello da imitare. Inoltre i personaggi sono quanto di più riuscito si sia visto nel cinema di genere e non. Claudio Santamaria e Luca Marinelli danno vita a protagonisti complessi che difficilmente dimenticheremo. I comprimari poi non sono da meno. Prima fra tutti Ilenia Pastorelli, vera rivelazione che non vedo l'ora di rivedere sul grande schermo.
Effetti visivi semplici ma funzionali ed un'ottima fotografia chiudono il cerchio su uno dei migliori cinecomic di sempre. Ammiriamolo, poiché l'abbiamo girato noi e vi assicuro che già ce lo invidiano.
Consigliato a:
Chiunque ami il buon Cinema.
Sconsigliato a:
Chi si aspetta il solito filmetto leggero e spensierato.
Ne ho parlato anche io oggi.Veramente una gran bella sorpresa....
RispondiEliminaCorro a leggere la tua recensione! ;)
EliminaQuesta è l'ennesima riconferma: DEVO ANDARE A VEDERLO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI! XD
RispondiEliminaIl 21 aprile lo riportano al cinema! ;)
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